Debito, riforma a tappe per il patto Ue

Nuovo scontro in Europa sul patto di stabilità. Oggi la Commissione Europea si riunirà per discutere il periodo di transizioni per l’applicazione delle regole che già stanno portando a nuovi malumori all’interno dell’Eurozona.

Nello specifico il fronte si dividerebbe su come stimolare la discesa più rapida del debito. I paesi dell’Unione concordano che è necessario dare maggiore peso a questo elemento, ma si stanno scontrando sulle modalità con le quali indurre a una riduzione del peso.

Secondo Germania, Olanda e Finlandia si dovrebbe stabilire uno schema dettagliato con obiettivi temporali da rispettare, mentre per il fronte italo-francese appoggiato anche da Belgio, Spagna e Portogallo non si dovrebbe ingabbiare la libertà dei singoli in schemi così rigidi ma in meccanismi molto più flessibili.

Di certo è sicuro che le nuove regole per come sono state studiate coinvolgono tutti i paesi dell’Europa. Difatti sui 27 paesi dell’Unione soltanto 3 non risultano aggravati da un deficit eccessivo (ossia rispettano il parametro del 3%). Se poi si va a considerare l’aspetto debito, elemento sul quale si sta puntando l’attenzione, i paesi che non sfiorano il tetto del 60% sono 13. E fa effetto trovare in questo elenco non soltanto i soliti noti, come Italia, Spagna, Grecia, Belgio ma anche Francia e Germania. 

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