Europa in rosso sulla scia di Wall Street

Giornata incerta per le piazze europee, che sul finire di seduta virano in negativo (con eccezione di Francoforte) sulla scia dei dati macro peggiori delle attese e dell’apertura in rosso di Wall Street.  L’indice EuroStoxx50 termina le contrattazioni in lieve flessione (-0,08%). Male il Ftse Mib e il Cac 40 (entrambi a -0,24%), il Ftse 100 (-0,32%) e l’Ibex (-0,15%). In controtendenza il Dax (+0,32%). Oltreoceano, a metà seduta i listini proseguono con lievi ribassi: -0,18% per il Dow Jones, -0,12% il Nasdaq, -0,34% l’S&P 500.   

In Grecia il tasso di disoccupazione è salito a luglio al 12% dall’11,6% della precedente rilevazione. In Usa, le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione si sono attestate a 462.000, peggio delle attese degli analisti che indicavano un dato invariato a 445.000. Sempre in Usa, l’indice dei prezzi alla produzione ha mostrato a settembre un rialzo dello 0,4%, invariato rispetto al mese scorso, contro attese che indicavano una crescita più contenuta dello 0,1%. Infine, il deficit della bilancia commerciale è risultato in crescita ad agosto attestandosi a 46,3 miliardi dai 42,6 miliardi di luglio. Il consensus era fermo a 44 miliardi.

La sfilza di dati ha scoraggiato le borse europee, trainate al ribasso dal settore bancario, mentre i titoli minerari e del settore chimico hanno registrato delle performance positive. A livello di titoli,  Bnp Paribas e Société Générale hanno lasciato il 3% circa, seguite da Crédit Agricole. Debole anche Nokia (-2,9%). In controtendenza Bayer (+1,24%).

A Milano, si è distinta Telecom Italia (+1,42%), dopo che S&P’s ha lasciato il rating e l’outlook su Telecom invariati (a BBB/STable/A-2) dopo che le autorità argentine nella notte hanno archiviato la posizione della compagnia italiana e della spagnola Telefonica dando di fatto il via libera all’accordo con Telecom Argentina che consentirà alla società italiana di salire al 58% di Sofora (la holding di controllo).  Bene Pirelli (+0,96%), dopo aver chiuso i primi 8 mesi con conti in forte crescita e aver rivisto al rialzo gli obiettivi per quest’anno. Saras è salita dello 0,6% sulle ipotesi riportate dalla stampa di un interesse da parte del colosso petrolifero statale dell’Azerbaijan Socar per una sua raffineria italiana da 15 mln di tonnellate di capacità l’anno, che sembrerebbe corrispondere all’impianto di Sarroch a Cagliari. Nessun commento al momento da parte della società italiana.

Testi tratti dalla newsletter di Unicredit.

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