Hedge, c’è l’accordo sulle regole

Dopo tanti disaccordi finalmente è arrivato l’accordo. I ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno approvato all’unanimità le nuove regole per gli hedge funds e del private equitiy. Lo ha annunciato Didier Reynders, ministro delle Finanze belga e presidente di turno dell’Ue, sottolineando l’importanza dell’intesa che va «a protezione degli investimenti e dei consumatori, nel quadro della nuova architettura finanziaria» che l’Ue sta delineando dopo la crisi.

L’accordo raggiunto a Lussemburgo, dopo settimane di negoziati e di contrapposizioni frontali tra Gran Bretagna e Francia, dovrà ora essere approvato dal Parlamento europeo. Lo scontro tra le due correnti aveva riguardato soprattutto il passaporto europeo, la licenza unica che permette ai manager anche dei paesi extra Ue di operare in tutti i paesi dell’Unione. 

 

Le nuove regole per i fondi speculativi comprendono anche un «passaporto» europeo per i fondi dei Paesi terzi. Tali fondi «dovranno meritare il passaporto, che sarà dato solo dopo aver ricevuto le necessarie garanzie sulla gestione del rischio», ha spiegato il commissario al Mercato Interno, Michel Barnier, che ha precisato di voler «rassicurare gli Usa, preoccupati dalle nostre nuove regole».

«Abbiamo detto sì a nuove regole per un settore che finora non ne aveva, è importante che anche hedge fund e private equity abbiano norme da rispettare, perchè fino ad oggi non sono vincolati, come invece succede agli altri fondi», ha detto Reynders. L’accordo sulla direttiva che introdurrà le nuove norme – ha precisato il ministro – è stato trovato «all’unanimità». Oggi sono infatti cadute le riserve della Gran Bretagna, sede dell’80% dei fondi speculativi che agiscono nella Ue. La direttiva dovrà passare ora al vaglio del Parlamento europeo.

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