Risparmio gestito – Energie rinnovabili trainate dal solare

Sui mercati finanziari il settore delle energie rinnovabili nel 2010 è stato tra i peggiori, sottoperformando i listini con un ribasso del 15%. Nel 2011 potrebbe recuperare il gap accumulato, tuttavia il comparto risulta fortemente vincolato alle politiche di incentivazione.
Per capire le potenzialità del fotovoltaico, segmento ampiamente rappresentato all’interno dei fondi comuni new energy, ed investimento specifico di diversi certificates negoziati sul Sedex, ci confrontiamo con Gabriele Palma, analista indipendente.

Per il prossimo quinquennio gli analisti del settore fotovoltaico prevedono un CAGR (Composite Annual Growth Rate), ovvero un tasso di crescita, tra il 27 e il 40%.
“L’esercizio di un parco solare presenta poche incognite, nessun rischio di approvvigionamento di materia prima o di mercato, grazie alla priorità di dispacciamento ed alla remunerazione fissa tramite Feed-in Tariff”. Il Feed-in Tariff è un sistema incentivante la cui maggior peculiarità è quella di remunerare gli impianti in modo fisso e prestabilito. Se si vende un MWh di solare si conosce in anticipo esattamente quanti soldi si riceveranno, mentre con un MWh di eolico, che non è sottoposto a Feed-in Tariff, è necessario cercare di spuntare sul mercato le condizioni migliori.

“Mentre in Germania un impianto genera IRR (Internal Rate of Return) di progetto compresi tra il 4 e il 7%, in Italia possiamo ottenere IRR vicini al 10% grazie alla maggiore insolazione e agli incentivi più generosi”, tuttavia nel nostro paese il solare stenta a ripercorrere il successo tedesco, che rappresenta il 62% della potenza fotovoltaica europea”.
Le criticità non sono legate all’esercizio degli impianti ma al loro sviluppo. “L’ottenimento dei permessi e la connessione alla rete sono ostacoli a volte insormontabili, per questo è nato un fiorente commercio di società progetto pronte per la costruzione”.

Confrontando il fotovoltaico con altri investimenti rinnovabili si evidenzia come; “a fronte di IRR di progetto medio-bassi e di una certa difficoltà di sviluppo, il fotovoltaico non presenta incognite di esercizio. Questo rende tra l’altro possibile un forte ricorso alla leva finanziaria”. L’eolico genera sulla carta rendimenti maggiori, “ma presenta difficoltà di sviluppo superiori, in aggiunta ad alcune incognite di esercizio, legate alla fluttuazione del valore dell’energia e dei Certificati Verdi, non essendo remunerato tramite Feed-in Tariff”.

Le biomasse, che “generano sulla carta ottimi rendimenti ed offrono un facile sviluppo, presentano la criticità dell’accesso alla materia prima, per questo si tratta della scelta ideale solamente per chi ha a disposizione scarti di lavorazione, o per chi ha il controllo diretto della materia prima”.

Si può perciò concludere che “il fotovoltaico è probabilmente il miglior investimento in infrastrutture rinnovabili che si possa oggi fare in Italia”.
 

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