Il 2011, almeno a giudicare dai primi 9 mesi, non è stato un anno florido per il Leone di Trieste. I premi netti ammontano a 47,69 miliardi di euro, in leggera flessione (-2,7%) rispetto allo stesso periodo del 2010; ma è l’utile netto che raggiunge appena gli 825 milioni, in calo del 37,15% (a settembre 2010 si superavano i 1.312), a far storcere il naso agli azionisti.
Tuttavia le difficoltà finanziarie italiane fungono da attenuante. La tendenza di medio termine è comunque negativa, un livello supportivo rilevante si può trovare in area 10,5 euro. Nella seconda parte del 2011, in concomitanza con le maggiori perdite di valore, si è registrato un significativo aumento della volatilità che tende a rendere l’operatività particolarmente rischiosa.
In seguito al minimo in area 11 euro ha preso corpo un’accelerazione rialzista che ha fatto recuperare parecchio terreno al titolo, tuttavia non si è ancora entrati in area d’ipercomprato e tale circostanza potrebbe preludere ad un movimento che porti il prezzo in area 13 euro. Operativamente si valuta con interesse un operazione in buy area.