La parabola discendente delle reti

La raccolta netta delle reti di promotori finanziari in Italia si è mossa come una parabola discendente nei primi sei mesi del 2011, portando il dato aggregato del periodo gennaio-giugno a quota 5,4 miliardi di euro. Analizzando l’evoluzione della raccolta, si evidenzia come dopo una partenza debole a gennaio (596 milioni) gli afflussi siano cresciuti fino al picco di 1,29 miliardi di marzo, per poi tornare a scendere progressivamente attestandosi a 677 milioni a giugno. Tornando al dato semestrale, dalle rilevazioni di Assoreti emerge che le risorse si sono distribuite in modo sostanzialmente equo tra risparmio gestito e risparmio amministrato.
Per quanto riguarda le masse in gestione, complessivamente pari a 2,9 miliardi, gli investimenti si sono concentrati soprattutto su Oicr esteri e fondi di fondi, che hanno raccolto nel periodo 2,5 e 2,6 miliardi di euro rispettivamente, mentre fondi e sicav di diritto italiano hanno visto uscire oltre 1,4 miliardi di euro.
Positivo anche il bilancio dei prodotti assicurativi e previdenziali (438,8 milioni), mentre hanno chiuso il periodo in rosso i fondi speculativi (-126,3 milioni), le gestioni patrimoniali in fondi (-687,4 milioni) e in titoli (-379,7 milioni). Le risorse affluite nella componente amministrata del risparmio sono invece ammontate nei sei mesi a 2,5 miliardi di euro, con 1,7 miliardi collocati sul mercato primario, 251,3 milioni raccolti in titoli e 568,4 milioni in liquidità.
Analizzando infine i dati in base alla tipologia di prodotti, a sostenere la raccolta semestrale hanno contribuito soprattutto i fondi obbligazionari, con afflussi per 1,74 miliardi di euro, mentre i fondi bilanciati hanno apportato 787 milioni e gli azionari 437 milioni. Positiva anche la raccolta dei fondi flessibili (450,8), mentre i fondi di liquidità sono stati gli unici a chiudere il periodo in rosso con deflussi per 184 milioni di euro.
Quanto al numero di promotori finanziari iscritti all’albo e con mandato, essi ammontavano al 30 giugno 2011 a 22.977 unità, di cui 22.078 operativi (ovvero con portafoglio superiore a zero). A livello invece di patrimonio, il dato rilevato da Assoreti indica, a fine giugno 2011, una valorizzazione complessiva dei prodotti finanziari e servizi di investimento distribuiti dalle imprese associate pari a 236,7 miliardi di euro, valore stabile rispetto a quanto registrato a fine marzo, ma in aumento del 4,6% sui dodici mesi precedenti. Le tendenze emerse a livello complessivo si confermano sui due principali comparti: il risparmio gestito, con una valorizzazione di 170,3 miliardi di euro, pari al 71,9% del portafoglio totale, si è mostrato stazionario sul trimestre precedente (170,6 miliardi) ma in crescita del 5,3% rispetto all’anno precedente, mentre la componente amministrata si attesta sui 66,4 miliardi di euro, rispetto ai 66,1 miliardi di marzo 2011 e ai 64,5 miliardi di giugno 2010.
Nel dettaglio, la valorizzazione delle quote di Oicr sottoscritte direttamente ha raggiunto i 99,9 miliardi di euro, con un’incidenza complessiva sul patrimonio totale che supera il 42,0%. In particolare, il 28,4% del patrimonio totale è investito in Oicr esteri (67,2 miliardi di euro), il 6,6% è posizionato su prodotti di diritto italiano (15,7 miliardi di euro), mentre i fondi di fondi, per lo più esteri, incidono per il 6,6% con una valorizzazione complessiva pari a 15,5 miliardi di euro. I prodotti assicurativi e previdenziali, con 53,6 miliardi di euro, hanno invece stabilizzato la propria incidenza nel portafoglio dei clienti delle reti intorno al 22,6% e le gestioni patrimoniali individuali, con 16,8 miliardi di euro, hanno visto un leggero ribasso del proprio peso (7,1%).
Il contributo complessivo delle reti al patrimonio investito in Oicr, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si è attestata a fine giugno su un ammontare pari a 143,1 miliardi di euro, con un’incidenza del 32,4% sul patrimonio totale investito in fondi (441,3 miliardi di euro). Nel comparto del risparmio amministrato, il portafoglio titoli ammonta a 40,2 miliardi di euro, con una crescita del 2,8% sul mese di marzo, riconducibile al controvalore investito in titoli a minore esposizione al rischio; in flessione (-3,1%) la componente mantenuta sotto forma di liquidità (26,2 miliardi di euro).

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