Bper, crescita e niente banca unica

Il gruppo punta sul proprio “cuore” federale per chiudere l’anno con margini di interesse “in miglioramento” rispetto al primo semestre. È quanto sottolinea l’ Ad dell’istituto, Fabrizio Viola, in un’intervista a Il Giornale. A fine giugno l’utile del gruppo si è attestato a 96,1 milioni, in crescita del 45,4% al netto dei proventi straordinari. Per far fronte alla crisi, Viola esclude il ricorso al fondo esuberi, ma invita i soci ad aderire al riassetto. Nel nuovo piano industriale atteso per fine anno Pop Emilia confermerà “l’idea di abbassare i costi operativi, mantenendo un forte sistema di banche i territorio” aggiunge.
Quanto alle attese dei mercati per un possibile rilancio dell’ipotesi di fusione Bper-Bpm, poi fallita per il no della Popolare di Milano, “non c’è nessun contatto” chiarisce Viola, precisando che “i fattori che hanno portato alla conclusione negativa dell’accordo di integrazione del 2007 sono tutt’ora esistenti all’interno della Milano”. Per il numero Uno di Bper in caso di scala te ostili, lo spazio per interventi di mutuo soccorso tra le popolari, come sollecitato dal presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, “è limitato”.

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