Piazza Affari, solo Bpm evita il rosso tra le blue chip

Seduta molto pesante quella vissuta ieri da Piazza Affari che, al pari delle maggiori piazze europee, ha ceduto oltre quatto punti percentuali, con l’indice Ftse Italia All-Share sceso a fine giornata a 14.320,07 punti (-4,62%), mentre l’Ftse Mib è caduto in area 13.481,59 (-4,52%) e l’Ftse Italia Star a quota 9.472,07 (-3,64%).

Tra le blue chip italiane solo Bpm è riuscita a evitare il rosso, sfiorando anzi i 5 punti di rialzo dopo le aperture giunte dal fronte dei sindacati interni alla nuova governance duale “in una versione più rigorosa ed equilibrata di quella attualmente ipotizzata” e all’ingresso nella compagine sociale di nuovi investitori istituzionali in grado di apportare anche “esperienza ed eccellenza manageriale per il rilancio operativo della banca” (il riferimento pare al fondo Sator dell’ex ad di Capitalia, Matteo Arpe, sul cui possibile ingresso il mercato vocifera da qualche settimana).

Sono stati invece particolarmente vistosi i cali di Tenaris, che ha pagato oltre alle incertezze sulla crescita anche un quadro tecnico abbastanza compromesso, Pirelli & C., Saipem, Atlantia, ormai sui minimi dal 2009, e Fondiaria-Sai, tutti tra i 7 e i 9 punti di perdita a fine giornata. In calo di quasi 5 punti anche i titoli della galassia Fiat, colpiti dal downgrade da parte di Moody’s a sua volta conseguenza della sempre più stretta integrazione con Chrysler. A risollevare il titolo non è bastata neppure la conferma che la produzione dell’L-zero (piccola monovolume che sostituirà le Lancia Musa e Fiat Idea e Multipla) partirà in Serbia presso l’ex stabilimento Zastava di Kragujevac entro fine anno dopo investimenti per quasi 1 miliardo di euro (e non a Mirafiori come inizialmente previsto).

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