Giro d’Italia delle reti. Lazio, in attesa di una ripartenza

Un recupero in media con l’andamento nazionale dell’economia per il Lazio nel 2010, dopo la brusca frenata registrata nel 2009: secondo i dati Prometeia citati da Banca d’Italia, il Pil della regione è infatti cresciuto dell’1,2% lo scorso anno, dopo gli oltre 3 punti percentuali persi nel 2009. La domanda e la produzione nell’industria sono cresciute moderatamente, ma già nel primo trimestre del 2011 la domanda è risultata sostanzialmente stazionaria, anche se le aspettative delle imprese sulle tendenze degli ordinativi sono leggermente migliorate.

Punto di forza sono gli scambi con l’estero: la ripresa in Germania e Stati Uniti ha infatti consentito di registrare un aumento delle esportazioni di beni, in particolare nel settore della chimica farmaceutica oltre che in comparti più tradizionali come l’arredamento, il tessile e l’abbigliamento. Secondo l’indagine di Banca d’Italia, gli investimenti fissi delle imprese industriali con sede nel Lazio hanno mostrato una lieve ripresa nel 2010, dopo il marcato calo segnato nel 2009, in particolare nel caso delle imprese manifatturiere con maggiore propensione alle esportazioni e più elevata intensità tecnologica della produzione.

Tuttavia, il basso livello di utilizzo della capacità produttiva e le incerte prospettive della domanda continuavano nel primo semestre ad agire da freno sugli investimenti programmati per il 2011 (e gli eventi delle ultime settimane non avranno giocato a favore). Quadro ancora negativo, invece, per l’attività del settore edilizio, con il comparto residenziale in flessione eccetto i lavori di manutenzione e ristrutturazione, mentre i nuovi bandi di gara per le opere pubbliche hanno registrato un calo, sia come numero sia come controvalore complessivo. Sempre sulla base delle stime di Prometeia, la crescita del valore aggiunto nei servizi sembra essere stata lo scorso anno di poco superiore all’1% in termini reali, con un recupero ancora contenuto del commercio.

“Mentre significativi miglioramenti hanno interessato i comparti del turismo e dei trasporti”, scrive Via Nazionale, ricordando come l’andamento del commercio abbia risentito della debole crescita del reddito disponibile e dei consumi delle famiglie. In compenso, a Roma sono arrivati più turisti. Quanto agli aspetti più prettamente finanziari, i prestiti alle famiglie sono aumentati in particolare grazie alla ripresa dei mutui immobiliari, stipulati per una quota di circa tre quarti a tasso variabile.

È invece leggermente diminuito il credito al consumo erogato dalle banche e dalle società finanziarie. I tassi di interesse bancari sui prestiti a medio e lungo termine, segnala Bankitalia, dopo aver raggiunto un minimo nella prima parte del 2010, si sono poi stabilizzati sui livelli di fine 2009, mentre si sono leggermente ridotti i tassi di interesse sui prestiti a breve termine. Nel 2010, “i flussi dei prestiti bancari entrati in sofferenza, in rapporto agli impieghi rilevati a inizio periodo, si sono stabilizzati sui valori registrati alla fine del 2009 sia per le imprese sia per le famiglie”, anche se, segnala il rapporto di Banca d’Italia, “gli indicatori di rischiosità del credito basati sulle esposizioni verso affidati in temporanea situazione di difficoltà (partite incagliate) segnalano la persistenza di ritardi nel rimborso dei prestiti”.

Un quadro in chiaroscuro dunque, dato che contemporaneamente la raccolta bancaria nel Lazio è diminuita, si è ridotta la liquidità delle imprese, mentre la raccolta dalle famiglie è rimasta sostanzialmente stabile. Infine, è cresciuta l’incidenza dei fondi comuni di investimento, mentre si è ridotta la quota investita in titoli di Stato italiani. In lieve calo il numero di sportelli bancari presenti in regione, mentre sono aumentati sia i rapporti di finanziamento, sia la numerosità dei conti di deposito per sportello bancario.

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