Swisscanto predilige la corona norvegese

Swisscanto aggiorna la propria view sui mercati. Thomas Härter, responsabile delle Strategie di Investimento per l’emittente di fondi di investimento svizzero, si mantiene prudente vista la situazione dei mercati e indica tra le valute più consigliate la corona norvegese. “I timori che la crisi del debito possa subire una escalation continuano a pesare sui mercati. Nonostante le valutazioni molto vantaggiose soprattutto delle azioni europee, rimaniamo prudenti a causa delle forti incertezze economiche e politiche. Tra le valute prediligiamo la corona norvegese. Per gli investitori che guardano esclusivamente alla valutazione delle classi di investimento, non vi sarebbero dubbi: i ribassi dei mercati azionari rappresentano un chiaro segnale di acquisto. Nei mercati dell’eurozona la sottovalutazione calcolata in modo conservativo è pari addirittura ad oltre l’80 per cento. La nostra scelta di mantenere comunque neutrale la quota azionaria è dovuta ai rischi connessi alla crisi del debito tuttora irrisolta. Le misure adottate finora non sono sufficienti, perché non si tratta più solo della Grecia ma di impedire un allargamento delle situazioni critiche. Trattandosi anche di una crisi della crescita e della competitività, risultano insufficienti gli interventi di risparmio che non vengono accompagnati da misure aggiuntive per favorire la crescita. Si prevede che anche nelle prossime settimane gli investitori rimarranno molto prudenti”.

Politica credibile della Banca nazionale svizzera
“Anche nei confronti dei titoli di Stato europei gli esperti si mantengono generalmente prudenti. “Nei portafogli obbligazionari manteniamo una duration neutrale per la maggior parte delle valute (eccezione: CHF e GBP). Nell’ambito delle obbligazioni aziendali avevamo già ridotto leggermente i rischi a causa dell’aumento della probabilità di insolvenze. Nell’ambito della strategia azionaria, nei confronti delle small cap manteniamo ancora un peso neutrale. Poiché soprattutto le aziende di questo segmento devono poter contare su crediti bancari vantaggiosi – ma le banche sono diventate più prudenti nel concedere crediti – non prevediamo delle performance superiori alla media per le small cap la cui valutazione non è più particolarmente interessante. Diamo la preferenza alle large cap con un bilancio solido che hanno buone potenzialità di crescita. I titoli dei settori alimentari, sanità e software dovrebbero comportarsi bene nell’attuale contesto di mercato. Gli investimenti immobiliari sono complessivamente sovrappesati nella strategia attuale, per la valutazione positiva degli immobili svizzeri. Quest’ultimi, anche se non risultano più vantaggiosi, offrono però rendimenti correnti nettamente superiori ai titoli di Stato”.

“È probabile che possa essere mantenuto il cambio minimo di 1 franco e 20 per un euro fissato dalla Banca nazionale. La politica della Banca nazionale che punta a difendere con decisione questo limite deve essere vista con favore. La forza del franco svizzero non è giustificata dai fondamentali. Diamo invece la preferenza alla corona norvegese che rispetto al franco svizzero è sottovalutata. Inoltre i dati economici fondamentali della Norvegia risultano eccellenti. Anche la corona danese ci sembra interessante perché contiene una componente di garanzia nel caso di una rottura dell’Unione Monetaria”.

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