Che l’Euro stia finalmente mollando il colpo?

Che l’euro stia finalmente mollando il colpo? Abbiamo voluto intitolare il pezzo di stamattina così perché, nonostante nuovi rumor sulla possibilità di vedere effettivamente una proposta concreta alla crisi da parte dell’Europa la prossima domenica, la moneta unica è scesa. Un fatto empirico che ci fa comprendere quanto sia grave la situazione ci è stato messo sotto gli occhi ieri, quando il presidente francese Sarkozy è volato a Francoforte mentre la prèmiere dame si trovava in clinica per donargli una figlia. Alla cerimonia di addio di Trichet, erano presenti tutte le autorità che stanno lavorando a questo piano, si è trattato di una riunione informale, ma pur sempre di un tavolo di lavoro. Tutto questo sta girando il sentiment di mercato che in questo momento è molto nervoso a causa delle continue incertezze che pervadono ormai troppe aree dell’economia e della finanza.

Il risultato è quello di vedere le valute al alto rendimento scendere, le borse che perdono terreno (in America e in Asia sono cominciate le vendite che hanno fatto chiudere le sedute in negativo) ed il dollaro americano, unica valuta rifugio presente attualmente sul mercato (data la delicata situazione di forza di franco svizzero e yen giapponese) salire in maniera generalizzata. Se diamo uno sguardo al DJ-FXCM Dollar Index, troviamo una forte area di supporto passante per 9.700 punti, un livello che non vedevamo da metà settembre. Ieri, dopo aver fatto base per qualche ora, l’indice è salito in maniera importante (andando chiaramente a riflettere il fatto che delle 4 valute che compongono il paniere contro dollaro, euro, sterlina e dollaro australiano sono scesi in maniera coordianata, mentre lo yen è rimasto in range) andando a guadagnare quasi 100 punti tra il pomeriggio e la notte.

Ora ci troviamo in prossimità di 9.800, dove a 9.785, 9.815, e 9.830 (massimi precedenti per i primi due livelli, minimo precedente e passaggio della media mobile esponenziale a 100 periodi su un grafico a 4 ore per il terzo) passano per la precisione i confini dell’area di resistenza che potrebbe frenare la continuazione della salita, ma dobbiamo tenere in considerazione la possibilità che si possa rompere a rialzo, aprendo la strada verso 9.900.

Questo corrisponderebbe ad una discesa ulteriore delle valute ad alto rendimento, che comunque, come vedremo tra poco, si trovano vicini a livelli di supporto importanti. Un’ultima notazione prima di passare all’analisi dei livelli riguarda l’asta dei bond tedeschi: saliti i rendimenti sul decennale e diminuita la domanda (bund 2011 rendimento del 2.09% vs 1.80% precedente, bid to cover 1.1 vs. 1.5).

Nuova flessione, ieri pomeriggio, per la moneta unica nei confronti del dollaro. Il calo, incominciato a 1.3870, ha riportato i prezzi molto vicino al livello di supporto dinamico già indicato ieri in mattinata. Questo livello si trova a 1.3690, grazie al transito della linea di tendenza positiva iniziata a 1.3150 il 4 ottobre, ed è stato allargato sino a 1.3670 poiché qui transita la media mobile esponenziale a 100 periodi su grafico con candele a 4 ore, quasi perfettamente toccato due giorni fa esatti. A voler aggiungere un elemento di prova in più, della possibile inversione dell’euro nei pressi di 1.3650, potremmo indicare la figura di testa spalle ribassista che si sta svolgendo dal 2 ottobre scorso e che proprio su questo livello trova la neckline lievemente inclinata negativamente. Se dovessimo assistere ad una decisa rottura, l’obiettivo di inversione si troverebbe nei pressi di 1.34.

Il dollaro nei confronti dello yen è ritornato sul livello di equilibrio di 76.70. Nel breve si è venuto a creare un trading range compreso fra 76.60 e 77 figura, mentre sappiamo perfettamente che la grande area di riferimento delle ultime 52 giornate si trova compresa fra 76 e 78. Sino a che uno dei due livelli non sarà oltrepassato la condizione continuerà quella che stiamo osservando da settimane e che non trova eguali negli ultimi anni di scambi.

Il cambio EurJpy mostra un grafico del tutto sovrapponibile a quello di eurodollaro. Troviamo quindi gli stessi spunti tecnici in grado di fornire un’idea di dove il mercato potrà invertire. Troviamo la trendline positiva passante per 105, troviamo il transito delle media mobile a 100 punti esponenziale, così come possiamo vedere la configurazione ribassista di testa spalle con la neckline, un po’ più incerta in questo caso, ma passante circa per il livello appena visto. Non dovrebbero esserci grandi dubbi sulla possibilità di uno scivolone della moneta unica al di sotto di questo livello (ricordiamo 105) che, anche nel passato si era rivelato un grande livello di resistenza statica (osserviamo fine settembre ed il 10 ottobre scorso).

Anche il cable presenta per la giornata più rischi di ribasso che possibilità di rialzo. Il supporto per le prossime ore si trova a 1.5690, a poco più di 30 pip dal livello di prezzo attuale. Il successivo, ed ultimo prima di 1.5250, livello di supporto si trova a 1.5550.

Il franco ha cambiato lo scenario mostrato da qualche giorno sia contro euro che dollaro.
In entrambi i casi si parla di un deprezzamento della valuta elvetica che nel caso del cambio UsdChf ha permesso un maggior allontanamento dalla linea di supporto statica posta nei prezzi di 0.89. Grazie a questo, il cambio potrebbe evidenziare presto una figura di inversione davvero molto forte, sempre che non venga superata l’area di 0.9170. Parliamo di un testa spalle che sta svolgendo la seconda spalla (che quindi non deve essere superiore alla prima) e che se dovesse essere confermato dalla neckline prossima a 0.89 fornirebbe obiettivi ribassisti molto ambiziosi dato che ci troviamo sulla parte superiore di una ripresa del cambio di 20 figure dal minimo di agosto.

Anche il cambio EurChf potrebbe prepararsi ad una svolta dato che ci troviamo davvero vicini ad una possibile rottura del livello di 1.2430. Come ricordiamo da giorni qua transita la linea di tendenza negativa degli ultimi 21 mesi e una rottura avrebbe obiettivi superiori ambiziosi. Concludiamo con il cambio AudUsd che ha dato conferma ieri del livello superiore di quello ipotizzato come range, andando ad avvicinarsi alla parte alta del canale laterale passante per 1.0360. Il movimento negativo così innescato ci avvicina ora alla parte bassa che si trova a 1.0115 e che potrebbe essere il più importante supporto nell’immediato.

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