Brexit: le banche pronte al trasloco da Londra, chi si rafforzerà su Milano?

BARNIER E DAVIS, SCINTILLE SULLA BREXIT – Mentre Michel Barnier, capo dei negoziatori Ue sulla Brexit, esclude qualsiasi immediato negoziato su intese di transizione dato che la futura relazione tra Ue e Gran Bretagna “non verrà discussa immediatamente, perché prima dobbiamo costruire solide basi”, e dopo che David Davis, il ministro per la Brexit del governo di Theresa May, ha respinto al mittente l’ipotesi che il Regno Unito paghi 100 miliardi di euro alla Ue minacciando di lasciare il blocco senza negoziati se provocato, continuano a giungere notizie di nuove partenze da Londra verso altre capitali europee da parte delle grandi banche mondiali.

PINTO: JP MORGAN PRONTA TRASFERIRE I BANKER – In particolare in un’intervista Daniel Pinto, Ceo della divisione Corporate & Investment Bank di Jp Morgan Chase, ha sottolineato come il colosso americano intenda trasferire  centinaia di banker finora di base a Londra nei propri uffici di Dublino, Francoforte e Lussemburgo, in vista della perdita dell’accesso al mercato unico della Gran Bretagna a causa della Brexit, tra due anni. Le dichiarazioni seguono quelle rilasciate poco prima del referendum dello scorso anno che sancì la vittoria dei sostenitori della Brexit dal numero uno di Jp Morgan Chase, Jamie Dimon, secondo cui nel caso di un’uscita della Gran Bretagna dalla Ue avrebbero potuto essere trasferiti altrove fino a 4 mila banker londinesi del gruppo.

OCCORRE VEDERE CHE ACCORDO SARA’ RAGGIUNTO – “Abbiamo un piano per lo scenario in cui vi sia un accordo senza passaporto Ue per il Regno Unito” e le sue imprese, ha spiegato Pinto, aggiungendo che la banca dovrebbe a quel punto “trasferire una porzione sostanziale del proprio business per continuare a servire i nostri clienti europei”. Sarà comunque necessario, ha concluso il manager, “aspettare a vedere che genere di accordo sarà raggiunto e vedere cosa dovremo fare a quel punto”. Nella stessa situazione di Jp Morgan si trovano Deutsche Bank, che si è detta pronta a trasferire fino a 4 mila banker al momento a Londra, Barclays Bank (pronta ad attivare un piano di emergenza “in sei mesi”) e Goldman Sachs, che probabilmente inizierà i trasferimenti dal prossimo anno.

FRANCOFORTE, DUBLINO E LUSSEMBURGO LE METE FAVORITE – Francoforte e Dublino paiono al momento le due destinazioni più gettonate, almeno per istituti britannici come Barclays e Standard Chartered, mentre le americane Goldman Sachs e Morgan Stanley sarebbero maggiormente orientate a potenziare gli uffici di Francoforte e le grandi assicurazioni come Aig (American International Group) parrebbero preferire il Lussemburgo. Poche o nessuna ha finora indicato Milano come possibile destinazione, ma la city meneghina sembra non disperare di riuscire a intercettare parte degli investimenti che la riallocazione delle attività dei grandi gruppi finanziari finora basati a Londra attiverà.

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