Giornata di dati. Payrolls in arrivo!

Ci apprestiamo a concludere la settimana con, ancora, una grande incertezza sul mercato.  Nonostante il forte significato dell’intervento congiunto delle principali Banche Centrali, di mercoledì, i mercati hanno perso momentum e sembrano in attesa di qualcosa di più. Questo “qualcosa” non crediamo che arriverà molto presto, anche se la settimana prossima è già stato programmato un incontro fra la cancelliera Merkel e il Sarkozy e in agenda, per la prima volta, sembra esserci qualcosa di concreto. L’Italia questa volta è esclusa, molto probabilmente poiché il presidente Monti avrà il suo bel da fare in consiglio dei ministri per portare avanti le proprie proposte che, prima ancora di essere stare pubblicate, hanno già trovato una forte opposizione. Non rimane a questo punto che dedicarsi un po’ all’agenda economica di oggi, non certo di secondaria importanza per chi vive di day-trading. Basti pensare che, come ogni primo venerdì del mese, sono previsti i dati americani che forniscono una fotografia del mercato del lavoro, settore chiave per tutte le scelte del FOMC.

I Non Farm Payrolls (NFP) in uscita oggi alle 14.30, ora italiana, sono visti in aumento rispetto al mese precedente con la creazione di 125mila posti di lavoro: nel mese di ottobre ne erano stati creati 80mila. Gli analisti sono giunti a questa conclusione dopo che altri indicatori, come per esempio l’ADP di questa settimana (anche se evidenzia per la verità orizzonti temporali diversi), hanno mostrato componenti positive del settore occupazionale. L’unica nota stonata giunge dall’ultimo report ISM manifatturiero che alla voce “occupazione” ha mostrato un calo da 53.5 a 51.8. Il tasso di disoccupazione, invece, dovrebbe rimanere stabile al 9%, come il mese passato. Se dovessimo arrivare ai dati con un mercato particolarmente ridotto, forse potrebbe valer la pena controllare le proprie posizioni poiché in assenza di altro potremmo assistere ad un aumento di volatilità: per il lungo periodo, invece, i nostri studi confermano che questo di oggi non può essere considerato un dato in grado di invertire un trend in atto.

Ha ripreso a viaggiare con maggiore tranquillità la moneta unica, probabilmente in attesa dell’evento catalizzatore di oggi o di eventuali ulteriori notizie dopo quanto accaduto mercoledì. Ciò che risulta interessante è il consolidamento su prezzi che non sono troppo distanti dai massimi raggiunti a 1.3520, che rappresenta l’area di resistenza grazie ai vani tentativi di rottura a cui abbiamo assistito fra mercoledì e ieri. In particolare il movimento laterale degli ultimi tre giorni sembra stia assumendo una conformazione che in analisi tecnica significa continuazione del trend primario, in aumento in questo caso. Se infatti tracciamo due rette parallele che delimitano i movimenti dei prezzi otteniamo una flag: la rottura di 1.35-1.3250 sarebbe il segnale giusto per beneficiare di una salita della moneta unica sino al livello obiettivo di 1.3615, indicato dalla prima delle percentuali di ritracciamento di Fibonacci del movimento compiuto dal cambio da fine ottobre sino a venerdì scorso. Con la medesima attenzione guardiamo anche all’altro livello indicato, 1.34, poiché la rottura a ribasso riaprirebbe la strada in calo. Questo livello è inoltre confermato del transito delle due medie mobili (100 e 200) su grafico orario. Il cambio UsdJpy è tornato a muoversi, con oscillazioni davvero limitate, intorno all’area di equilibrio di 77.80-78 figura. Da mercoledì è possibile ritrovare una trendline di supporto dinamico che per le prossime ore suggerisce un livello a 77.70. Sopra 78.25 è prevista una ripresa della volatilità a rialzo con obiettivi possibili a 79 e 79.50.

Il cambio EurJpy, rotto definitivamente il livello di resistenza 104.30, è arrivato perfettamente all’obiettivo di 105 figura. Questo si candida, anche per le prossime ore, a livello di resistenza dal significato maggiore poiché su questo esatto livello troviamo la coincidenza di tre fattori: è stato il massimo di ieri; è il livello dove transita la media di lungo (200 periodi) su grafico con candele a 4 ore; è un livello indicato da precedenti minimi compiuti fra inizio ottobre e inizio novembre. 104.30 risulta essere il nuovo livello di supporto con una nutrita serie di conferme come resistenza. Anche il cable ha ridotto l’oscillazione giornaliera consolidando nella parte alta del grafico dell’ultima settimana. Già un ottimo risultato pensando alla contrazione del settore manifatturiero evidenziata ieri. Sono due gli spunti interessanti per la giornata entrante. Al primo posto troviamo la trendline rialzista che si è venuta a creare da venerdì scorso e che indica un supporto dinamico per oggi a 1.5590: come secondo troviamo un’area di supporto intermedio che è dato dalla coincidenza delle due medie di lungo e coincidente con il minimo di ieri, 1.5630. Resistenza chiave è data da 1.5765 e sappiamo che un’eventuale rottura troverebbe un nuovo obiettivo a 1.5840 (l’ultima percentuale utile di Fibonacci del movimento in calo compreso fra 1.6090 e 1.5420).

Osserviamo ora il cambio UsdChf che, grazie al doppio minimo degli ultimi due giorni di scambi, ci consegna oggi un interessante livello di supporto: parliamo di 0.9070. A 0.92 figura transita invece la trendline discendete del movimento dell’ultima settimana, indicandoci così un interessante resistenza dinamica non lontana dal massimo visto ieri nel primo pomeriggio. Il cambio AudUsd ha assunto un andamento molto più rilassato negli ultimi due giorni. Sono due livelli che nel breve potrebbero confermare una continuazione del forte trend in salita: troviamo il primo livello a 1.0230 e il più importante 1.0330, massimo post-intervento di mercoledì nonché precedente massimo di riferimento di metà novembre. Come indicato ieri, nei pressi di 1.0080 si comincerà a valutare la tenuta di questo trend a rialzo.

Continua la stretta relazione tra euro in ripresa, borse in salita e commodity in aumento. Nell’ultima settimana EurUsd, Gold e ITA40 per esempio hanno mostrato un grafico in salita quasi sovrapponibile. In particolare per l’oro crediamo che si rivelerà importante l’area di resistenza di 1.750 $/oncia, nonostante ieri in due occasioni i prezzi si siano spinti oltre, poiché questo è l’ultimo livello prima di un ritracciamento totale dell’ultimo movimento negativo: prima di un ritracciamento, quindi, verso area 1.800. Il CFD ITA40 potrebbe trovare una prima resistenza a 15.470, area di tre precedenti massimi di metà mese scorso, anche se in questo caso la situazione potrebbe rivelarsi più complicata per la presenza di una possibile divergenza ribassista (non evidentissima per la verità) tra i prezzi e lo stocastico veloce su un timeframe orario.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: