Autunno caldo per la borsa di Baghdad

Rimangono ampiamente positivi i ritorni offerti dal Babylon Fund, il primo fondo al mondo che ha permesso di investire nelle azioni large cap quotate alla borsa di Baghdad (ISX), tuttavia dalla scorsa estate il mercato è in una fase di ribasso. Più che le tensioni internazionali dei mercati finanziari pesano i timori legati al ritiro delle truppe americane sulla sicurezza del paese, inoltre, dopo una prolungata sospensione delle quotazioni, numerose azioni bancarie sono tornate alla negoziazione.
A livello nazionale i dati economici rimangono positivi; gli utili aziendali sono in crescita e l’estrazione petrolifera è superiore alle più ottimistiche previsioni.

Per il Babylon Fund lo scorso ottobre è stato il mese peggiore degli ultimi due anni (-5,9%).
Non è ancora stata comunicata la quota ufficiale di fine novembre, ma il periodo dovrebbe aver visto un ulteriore calo del 3,3%. Partito ad inizio 2007 con un valore di 1.000 dollari, il comparto della casa indipendente Godvig Capital, domiciliato alle British Virgin Islands, dopo il massimo di oltre 1.400 dollari è ora attorno ai 1.300 dollari.

Come spiega Englund Björn, CEO e fund manager, “riteniamo che il nervosismo continuerà a prevalere sul mercato almeno fino alla fine del 2011”.

L’investimento minimo iniziale nel Babylon Fund è di 100.000 dollari, che si riduce a 10.000 per gli investimenti successivi. Il fondo è aperto. Le sottoscrizioni vengono processate mensilmente, mentre i rimborsi su base trimestrale. La massa in gestione è di circa 20 milioni di dollari. A differenza di quanto si sarebbe portati a credere, alla borsa di Baghdad il settore petrolifero non ha un peso elevato. Il Babylon Fund ha in portafoglio titoli finanziari (55%), industriali (11%), hotels e immobiliari (10%), energetici (7%) ed azioni appartenenti ad altri settori (17%). La liquidità è attorno al 10% dell’attivo. Tra i titoli in portafoglio i maggiori ribassi sono stati quelli di Investment Bank e North Bank, mentre il più elevato rialzo è stato registrato da DNO, azienda specializzata nella ricerca ed esplorazione di gas naturale e petrolio.

L’offerta di Godvig Capital, in aggiunta al Babylon Fund, vede dal novembre 2010 il Kurdistan Investment Company, che come desumibile dal nome investe nella regione del Kurdistan. 

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