Amf, bisogna limitare il potere delle agenzie di rating

Quello delle agenzie di rating è un tema delicato, soprattutto nelle ultime vicende della crisi europea. Sull’argomento si è espresso anche il membro del collegio dell’Autorità dei mercati finanziari francesi, l’Amf, Jean Michel Naulot che, in un intervento su ‘Le Monde’ ha detto che “bisogna limitare il potere delle agenzie di rating riflettendo ad una valutazione degli asset meno discrimante rispetto a quella fatta dalle agenzie di rating e, ad esempio, riservando al Fmi il rating sui rischi del debito sovrano dei paesi.

La Francia rischia il downgrade della sua tripla A da parte di queste agenzie, un problema che è nato nel giugno del 2004. La minaccia di downgrading simultaneo della Francia e di alcuni altri paesi della zona euro pone il problema del ruolo delle agenzie di rating nel sistema finanziario mondiale quando gli Stati “validando le proposte del Comitato di Basilea, hanno messo in atto, senza saperlo, un sistema in apparenza ragionevole ma in realtà abbastanza diabolico nelle sue conseguenze: il credito è distribuito in modo quasi automatico agli emittenti che ottengono il miglior voto”.

Lo stesso Naulto ricorda che nella prima versione di Basilea “un credito era trattato nello stesso modo, qualsiasi fosse stata l’azienda richiedente il prestito, qualsiasi fosse stato il rating. Con Basilea II il valore dei mezzi propri che una banca deve mettere per un credito può variare, per uno stesso valore di credito, di 1 a 6 o a 7, o di più, tra un’azienda con un buon rating e una con un rating peggiore, e tra una multinazionale e una pmi. Visto che non si può moltiplicare per 6 o per 7 il margine sulle Pmi si capisce dove andrà la priorità del banchiere”.

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