Il grande occhio dei contribuenti sull’evasione fiscale

 A fare il cane da guardia, almeno dal punto di vista del monitoraggio, sulla crescente evasione fiscale made in Italy, ci pensano i cittadini stessi. Attraverso le segnalazioni spontanee, come riportate dal sito Evasori.info, emerge una contabilità fortissima e che si estende a macchia di leopardo che vede l’apice di un fenomeno che non conosce crisi: al 3 gennaio sono 284.809 segnalazioni per 46.437.232 euro. Una somma quasi raddoppiata in sei mesi: il 24 giugno scorso erano 106.540, per 24.336.354,32 euro. 

Nella grande corsa alla denuncia, nessun settore resta fuori dalle segnalazioni: spiccano le attività commerciali, bar (99.226 segnalati), ristoranti (37.083), servizi alla persona (26.836) e alimentari e tabacchi (26.241). Seguono tutti gli altri, medici e dentisti (12.405), costruttori (6.803), grossisti (5.936), i liberi professionisti (4.796), anche quelli che operano nel settore dello sport e del divertimento. 
 
Nel dettaglio, le categorie lavorative che evadono più somme, stando alle segnalazioni di Evasori.info, risultano nell’ordine: 
 
medici e dentisti per 4,4 milioni di euro;
costruttori di edifici per 3,8 milioni; 
immobiliaristi per 2,8 milioni;
ristoratori per 2,6 milioni; 
studi legali, avvocati e notai per 2,4 milioni; 
baristi per 1,9 milioni;
servizi per la persona per 1,8 milioni; 
idraulici, elettricisti per 1,4 milioni; 
rivenditori auto e moto, con la stessa cifra; 
grossisti per 1,3 milioni;
commercianti a quota 1,2 milioni;
sport e intrattenimento e servizi finanziari per la cifra di 1 milione.
 
Il sommerso per abitante tocca l’apice al Nord, tra Treviso, Como e Mantova, ma anche a Taranto, Roma, Grosseto, Savona, Lucca, Rimini, Cremona. Il mito dell’evasione più concentrata al Sud, insomma, potrebbe subire qualche colpo ed essere messo in discussione. I maggiori evasori si distribuiscono con uniformità. Sono i gestori di servizi finanziari in provincia di Como, i costruttori edili in provincia di Treviso, gli immobiliaristi della provincia di Roma, medici e dentisti in provincia di Milano e Roma, legali e notai di Capitale e provincia, ristoratori della provincia di Firenze, medici e dentisti di Napoli e provincia, immobiliaristi delle province meneghine.
 
Se si dà un’occhiata ai grafici delle zone dove l’evasione è frequente, ma meno capillare, spiccano anche le ragioni del fatto: nel piemontese, a fronte di 4.046 segnalazioni, il movente maggiore sembra l’occultamento dei costi di catering, asporto e take out; in Toscana, spiccano i servizi di assistenza sanitaria; in Trentino, agenzie di viaggi e tour operator sono le categorie citate tra le 4.032 segnalazioni ricevute; a Latina, le 4.594 denunce chiamano in causa i servizi per edifici e paesaggio.
 
Da sempre, come anche i dati confermano, nel mirino dell’evasione ci sono i professionisti e il famoso popolo delle partite Iva. Ma dalla mappatura degli episodi di evasione fiscale, emerge che la generalizzazione del fenomeno tocca categorie a cui si pensa meno. Nella grande mappa dell’evasione ci sono anche i veterinari, che compaiono sul sito 338 volte; vigilanti e investigatori, con 42 episodi; silvicoltori, fermi a quota 24 episodi; organismi extraterritoriali, con 22 occorrenze; traduttori e interpreti con 15 segnalazioni.

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