Saxo Bank, il commento sui mercati: da Moody’s alla decisione della BoJ

Brutte notizie per la moneta unica overnight: dopo Standard&Poor’s, la scorsa notte anche Moody’s ha abbassato il rating per diversi paesi dell’eurozona: Italia, Portogallo, Malta Slovakia e Slovenia hanno perso un notch mentre la Spagna è addirittura stata declassata di due gradini. Inoltre sia Francia che Austria (entrambe ancora con lo stesso giudizio per quanto Moddy’s AAA) sono state messe sotto outlook negativo. La ragione dietro quest’azione è stata la crescente pressione sui Paesi periferici in connessione con la crisi del debito sovrano. Benché si tratti di una mossa che segue quella già attuata da S&P, ogni declassamento attira attenzione sulle difficoltà in Europa, facendo deprezzare l’euro. Guardando avanti, è possibile aspettarsi altri declassamenti e l’outlook generale rimane negativo.

Riguardo al discorso Grecia, il ministro delle finanze lussemburghese Luc Frieden ha fatto qualche commento inusuale: ha chiaramente detto che sarà difficile per la zona euro supportare la Grecia a fronte delle misure prese finora e che Atene deve ora concretizzare l’aumento delle misure chieste da Troika, altrimenti l’eurolandia dovrà continuare con 16 paesi. Infatti, secondo Luc, se la Grecia non irrobustisce le misure di austerità, si autoesclude dall’euro. Inoltre Frieden ha dichiarato che gli effetti della Grecia sull’eurozona sarebbero più limitati rispetto ad un anno fa. Sicuramente si tratta di un commento “spinto”, che sembra essere in contrasto con la volontà tedesca e francese di sostenere la Grecia. Tutto ciò ha contribuito alla discesa dell’euro nei confronti del dollaro che, rompendo il livello di 1,32, può ora andare alla ricerca della rottura di 1,3089 quale livello di apertura per un accelerazione ed quindi un’ulteriore discesa.

Stamane lo yen si trova sotto forte pressione in seguito alla decisione della Banca Centrale del Giappone (BOJ) di estendere il programma di acquisto degli asset per un ulteriore 10trillioni di yen, facendolo salire a 55 trillioni di yen. Tale mossa non era prevista dal mercato, mentre unanime era l’aspettativa di conferma del tasso di interesse allo 0,10%. La BOJ ha anche introdotto un livello target di inflazione: nel medio-lungo termine la BOJ ritiene un tasso di inflazione pari al 2% soddisfaciente, ma nel breve periodo ha introdotto un nuovo obiettivo pari a 1%. L’ultimo dato era nella misura dello 0,3% su base annuale (calcolato per il mese di gennaio) che quindi mostra che un cambio è necessario per raggiungere l’obiettivo. Inoltre se combiniamo l’addizionale programma di QE (quindi ulteriore liquidità) e il target inflazionistico di breve periodo di 1%, rimane chiaro che ulteriori misure debbano essere prese. Ciò può portare ulteriore pressione allo yen: ci aspettiamo che USDJPY possa continuare il suo trend a rialzo e quindi andare a testare il massimo di gennaio a 78,30 (resistenza disegnata nel grafico qui sotto).

Il cambio eurnok si è mosso verso un’area che non si registrava dallo scorso autunno. Il sentiment positivo sui mercati finanziari, unitamente all’aumento del prezzo del Brent, ha funzionato come un “bi-turbo”, spingendo la forza del NOK. Questi due fattori esterni potrebbero rimanere il fattore influenzate per il momento, poiché i dati economici domestici non sono previsti fino a mercoledì quando verrà rilasciata la bilancia commerciale e venerdì quando sarà il turno del PIL. Confermiamo la nostra view rialzista sulla corona norvegese, malgrado il movimento sia avvenuto un po’ troppo velocemente. Un test del minimo dello scorso agosto a 7,50 sembra comunque possibile. Da un punto di vista tecnico, bisogna alleggerire le posizioni in quest’area di 7,55, pensando magari di girarsi a rialzo poco sopra a 7,50 (alla ricerca di un rimbalzo correttivo) mantenendo uno stop sotto 7,50.  Spread BTP-Bund: stamane lo spread è in lieve salita a 364,8 punti, calcolato su un rendimento del decennale italiano pari a 5,581%.

La seduta dei mercati asiatici si è conclusa in modo divergente, con alcuni indici positivi e mentre l’Australia negativa: Nikkei225 +0.59%, Hang Seng +0.15% e S&P/ASX200 -0,99%. In Europa, invece, a seguito del declassamento di Moody’s nella zona euro, l’andamento è debole: DAX +0,18%, FTSE100 -0,05%, Eurostoxx50 -0,10%, CAC40 -0,25%, Ibex35 -0,20%, e indice italiano FTSEMIB +0.40% (negozia a 16,432 come si vede dal grafico sotto). Sul listino italiano si distinguono positivamente Seat Pagine gialle +6,80%, Impregilo +4,55%, Banco popolare +2,54%, Intesa SanPaolo +1,41%, Parmalat +1,41% e Saipem +1,21%. Negativi invece Lottomatica -8,23%, Unipol -4,79%, BPM -2,74%, e Finmeccanica -1,32%.

BPM: la procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati l’ex presidente di B.P.Milano, Massimo Ponzellini, gli ex. d.g. Fiorenzo Dalu e Enzo Chiesa, nonché Ivano Venturini della funzione Compliance per la vicenda del bond convertendo da 400mln euro già finito sotto il faro della Consob che ha multato i due ex. d.g. e Venturini per 377,000 euro.

Apple: durante il mercato americano di ieri, Apple ha superato i 500 dollari. A sostenere il titolo vi sono state le vendite record di iPhone e iPad che l’hanno portata a superare Samsung per tablet commercializzati anche in Corea, e quindi è auspicabile che il titolo Apple continui la sua corsa a Wall Street.

Saipem
: Equita alza il target a 41,5 euro dal precedente 38. Anche Intermonte la premia, alzando il prezzo obiettivo a 44 euro dal precedente 39.

Lottomatica
: il titolo viene sospeso per eccesso di ribasso. A spingere giù il titolo vi sono indiscrezioni di stampa secondo cui oggi il decreto fiscale che sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri dovrebbe prevedere un aumento delle aliquote a carico degli operatori attivi del settore delle video lotterie.

Unicredit: UBS alza il target price a 5,6 euro dal precedente 4 euro, giudizio “compra”.

Intesa San Paolo
: Ing avvia copertura con rating “compra”, target price a 1,74 euro.

 

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