Posta del pf, è necessaria una deontologia professionale condivisa

Chi è senza peccato scagli la prima pietra: a volte si ha l’impressione che i pf siano molto sensibili, anche a ragione, su temi quali l’integrità morale dei loro manager, la capacità di offrire un contributo all’attività dei promotori da loro coordinati, alla volontà delle mandanti di porre i propri uomini nelle condizioni migliori per svolgere il proprio mestiere, alla capacità di avere (oppure no) una visione strategica adeguata ai tempi.

Tutto sacrosanto, ma solo raramente le discussioni si accendono con veemenza su temi quali la tutela degli interessi della clientela, la gestione dei rapporti tra promotori e investitori, la correttezza dei rapporti tra gli stessi promotori sia di reti differenti sia all’interno di una stessa rete. Soprattutto quando un promotore cambia casacca sembra diffusa una politica commerciale “forte” tesa a cercare di trattenere quanto più possibili clienti.

Fin qui in realtà non ci sarebbe nulla di scandaloso: se è vero che la clientela è sviluppata dal promotore, è legittimo che una mandante tenti di continuare a proporre a un investitore i propri prodotti e servizi (e che costui accetti la proposta se tali prodotti e servizi si sono rivelati negli anni adatti alle proprie esigenze). Ma a volte (se molte o poche siete voi stessi che potete giudicarlo in base alla vostra esperienza diretta) le cose sembrano trascendere e, spinti dalla mandante o dai manager di rete, alcuni promotori vanno oltre il tentativo di mantenere “in casa” i rapporti che facevano capo a un collega passato ad altra società.

Un lettore ci racconta, ad esempio, di come un suo ex collega vada “dai miei ex clienti (per convincerli) a disinvestire Pic sugli emergenti per fare Pac… sempre sugli emergenti!”. Un comportamento che sembra contrario all’interesse dell’investitore. Parlare di “solidarietà” tra pf sembra eccessivo specialmente in situazioni come queste ma forse l’adesione autentica da parte di tutti a un set di regole deontologiche aiuterebbe tutte le parti in causa, a partire dai clienti che vedrebbero maggiormente tutelate le proprie necessità. E forse sarebbero invogliati a fidarsi maggiormente e investire di più e meglio nel corso degli anni.

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