La vera origine degli hedge fund

L’origine degli hedge è fatta risalire negli Stati Uniti d’America a opera di Alfred Winslow Jones. Anche se alcuni sostengono che le tecniche utilizzate da Jones siano rinvenibili anche nelle strategie di investimento impiegate da Benjamin Graham negli anni 20. Nel gennaio del 1949 all’età di 48 anni Alfred Winslow Jones, sociologo alla Columbia University di New Work e giornalista di Fortune, costituì un fondo di investimento nella forma di general partneschip (una società di persone i cui soci sono responsabili del fondo) e dal 1952 quella di limited partnerschip, stabilendo una forma di remunerazione per il gestore basata su una performance fee del 20%. La società dell’ex giornalista prese il nome di A.W. Jones & Co. e aveva un capitale sociale di 100.000 dollari di cui 40.000 dello stesso Jones. Nel 1966 il patrimonio del suo fondo raggiunse circa 70 milioni di dollari.

Ma la vera intuizione di Jones fu proprio quella di trovare una veste giuridica appropriata al fondo da lui stesso ideato. Infatti la struttura del fondo consentiva di svincolarsi dal campo di applicazione delle disposizioni regolamentari dell’investment Company Act del 1940. In questo modo il fondo non aveva vincoli sulla leva finanziaria massima e sulle operazioni di vendita allo scoperto, restrizione invece presenti per i fondi comuni tradizionali. L’idea di Jones per il suo fondo era adottare strategie di investimento che potessero salvaguardare le performance indipendentemente dall’andamento dei mercati. All’inizio del 1966 l’industria degli hedge found praticamente non esisteva. Non si hanno cifre attendibili sui nuovi fondi creati in quegli anni. Un’indagine della Sec del 1968 registra l’esistenza di 215 nuove società d’investimento di cui 140 classificabili come hedge funds, con patrimonio gestito di circa 2 miliardi di dollari. Altri studi sostengono invece di diverse centinaia. Poi furono lanciati più di 100 hedge fund, di cui tuttavia solo due sopravvissero ai crack del 1969-1970 e del 1973-1974: il Quantum Fund di George Soros e lo Steinhardt Partners di Michael Steinhardt. Infatti Tra i tanti nuovi money manager che si presentavano in quegli anni al mercato, c’erano due, che faranno la storia dei fondi hedge: George Soros e Michael Steinhardt. Ma non tutti i gestori ebbero fama, gloria e denaro. La conseguenza di tutto questo furono ingenti perdite di denaro e la relativa chiusura di tanti hedge found. La contrazione degli anni 1969-74 Tra la fine del 1968 e la fine del 1974, i mercati azionari hanno subito due vistose discese, intervallate da un periodo di relativa stabilità.

L’età dell’oro dei fondi speculativi macro è stata senza dubbio il 1992, quando George Soros, con il suo Quantum Fund, anticipando l’uscita dallo Sme sia della sterlina inglese e della lira italiana, ottenne guadagni per 2 miliardi di dollari. Il quantum fund riuscì a generare una performance del 25% nel solo mese di settembre del 1992, terminando l’anno con un rendimento complessivo di circa il 66%. Gli hedge funds sono tornati alla ribalta delle cronache giornalistiche a causa della crisi del 1998, che venne imputata al fallimento del fondo Long Term Capital Management (Ltcm). Tale fondo era stato costituito nel1994 col consenso dei mercati finanziari e poteva annoverare tra i suoi general partners personalità di grande rilievo come John Meriwether, i premi Nobel Robert Merton e Myron Scholes15 e David Mullins, precedente vice presidente del consiglio della Federal Riserve. Tale fondo, grazie anche alla reputazione dei suoi gestori aveva attratto tra i suoi investitori istituzioni di primo ordine, tra cui il nostro Ufficio Italiano Cambi e la Union Bank of Switzerland (o Ubs), per nulla spaventati dall’investimento minimo di 10 milioni di dollari e dal periodo di lock-up di tre anni.

La strategia utilizzata consisteva nell’arbitraggio su titoli a reddito fisso, denominati in diverse valute, e nell’impiego in modo massiccio della leva finanziaria e degli strumenti derivati. In particolare il fondo assumeva posizioni lunghe sui titoli di stato a 29 anni e posizioni corte sui titoli di stato a 30 anni cercando di trarre profitto da piccoli spread nei rendimenti che si prevedeva dovessero convergere nel breve- medio periodo.I rendimenti conseguiti dal fondo negli anni precedenti al 1998 furono molto elevati (42.8% nel 1995 e 41% nel 1996) tant’è che nel 1997 il fondo restituì agli investitori quasi 3 miliardi di dollari e portò il capitale di proprietà a 4.8 miliardi di dollari. Nel 1998 la crisi asiatica ebbe pesanti conseguenze sulla Russia, la quale svalutò il rublo e dichiarò la moratoria del proprio debito. Tali avvenimenti ebbero come conseguenza un crollo dei listini azionari e una fuga di capitali verso investimenti più sicuri, come erano appunto i titoli del tesoro americano. L’apprezzamento dei titoli di stato portò lo spread a 15 punti base vanificando ogni speranza di ritorno alla normalità.

La Fed, per evitare la bancarotta del fondo e una crisi sistemica delle banche finanziatrici, intervenne contattando i maggiori finanziatori del fondo e invitandoli a costituire un consorzio di salvataggio. Tali creditori costituirono un nuovo veicolo d’investimento16 che vi infuse nuovo capitale. A metà 1999 il fondo restituì 1 miliardo di dollari ai membri del consorzio e 300 milioni di dollari agli investitori preesistenti. La causa della crisi del fondo è senz’altro da addebitarsi al massiccio uso che quest’ultimo faceva della leva finanziaria. Basti pensare che nel momento di maggior successo il fondo era indebitato per 100 miliardi di dollari e aveva una posizione in derivati che ammontava a mille miliardi di dollari mentre la base azionaria ammontava a soli 4 miliardi. Successivamente a quegli eventi il problema della trasparenza era divenuto il problema centrale. Tra gli operatori c’era chi era a favore di maggiori regole e chi si batteva per la libertà assoluta di muoversi sui mercati. La Sec scelse di non imporre maggiori regole agli hedge funds, anche perché avrebbero avuto solo l’effetto di far sì che un maggior numero di fondi scegliesse di domiciliarsi in un paradiso fiscale. La risposta fu invece quella di costringere gli investitori istituzionali ad un adeguato processo di duediligence. Il periodo post-98 Successivamente alla crisi di Ltcm gli hedge funds continuarono ad avere problemi. Nell’ottobre dello stesso anno, quando lo yen giapponese si rivalutò sul dollaro i fondi “Tiger” e “Jaguar” di Robertson incorsero in una perdita di 2 miliardi di dollari.

Nel 1999, a causa della bolla speculativa della new economy, la strategia long/short equity di Robertson basata sull’analisi dei fondamentali delle società quotate non funzionava affatto in un mercato che si muoveva sull’onda dell’entusiasmo e che non teneva in alcun conto dei valori fondamentali18. Per effetto dei rimborsi dei sottoscrittori il patrimonio gestito era crollato dai 25 miliardi di dollari dell’agosto 98 agli 8 miliardi a fine marzo 2000. Nell’aprile 2000 Soros cambiò i vertici del suo fondo e annunciò che avrebbe cessato di fare investimenti macro di grandi dimensioni e con leva finanziaria, riducendo i rischi e gli obbiettivi di rendimento. Al punto che il presidente della Fed, Alan Grespan riferendosi alla bolla speculativa della new economy parlava di un’euforia irrazionale che muoveva i mercati lontano dai valoro fondamentali. Lo schema del percorso storico degli hedge funds è il seguente: 1949: A.W. Jones, crea il primo fondo comune con il concetto di hedging al fine di proteggersi dalle eventuali oscillazioni dei mercati bilanciando, attraverso la vendita allo scoperto, la volatilità dei titoli al rialzo in portafoglio. 1960-1970: nascita dei primi Fondi Global, tra i quali Steinhardt Partners (1967) e Soros Fund (1969, ribattezzato Quantum Fund nel 1979). 1980: nasce il Tiger/Jaguar Fund di Robertson. 1980-1990: forte crescita dei fondi hedge con un moltiplicarsi di nuove strategie, di nuovi mercati, e di strumenti innovativi. 1990-2000: importanti eventi hanno modificato la struttura della finanza internazionale coinvolgendo il panorama dell’industria degli Hedge Funds. Crescente aumento dell’interesse da parte di investitori istituzionali. 1998: crisi asiatica e russa, caso Long Term Capital Management (Ltcm), crisi di liquidità. 1999: ridimensionamento di alcuni grandi nomi e uscita di scena di Soros e Robertson. 2000-2004: anno importante in cui gli hedge funds si sono confrontati ad un bear market azionario prolungato dimostrando, in generale, l’efficacia delle svariate strategie d’investimento adottate. Crescita esplosiva degli Hedge Funds europei. 10.000 fondi hedge a livello mondiale con un capitale totale di oltre 1000 miliardi di dollari.

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