L’azionario globale gioca d’anticipo

Il 2012 potrebbe essere l’anno dell’azionario globale. In giro per il mondo, dopo tanti anni di crisi, si è accumulata una grande massa di liquidità che aspetta solo di essere indirizzata. È tramontata la stagione dei bond visto che quelli dei paesi “buoni” rendono poco e quelli dei paesi a rischio sono… troppo a rischio. Tra l’altro non è detto che durante l’anno non assisteremmo a un default da qualche parte del mondo con l’Europa in pole position.

Così l’attenzione di analisti e money manager si sta spostando sull’azionario con una wiew ovviamente globale. Secondo William Davies, responsabile azionario globale di Threaneedle, “i titoli delle società degli Stati Uniti, dell’Europa e un po’ su tutti i mercati sviluppati stanno scambiando ai livelli più bassi degli ultimi 20 anni (salvo un periodo nel mese di aprile 2009). Il nostro ottimismo è supportato anche da un forte equilibrio dei bilanci societari – il migliore in 25 anni – e dai livelli sani di cash flow nella maggior parte dei settori del mercato. Nel frattempo, gli indici di distribuzione di dividendi sono bassi se confrontati con la storia, e da nessuna parte vicini ai picchi degli ultimi anni”. Negli Usa la ripresa è vicina e il buon trend dell’economia è un’ottima medicina per il deficit che comunque potrà essere eroso solo con il tempo.

Dalle società potrebbero arrivare notizie di movimenti interessanti. I bassi tassi interesse consentono alle aziende sane di indebitarsi a basso costo e quindi si aprono le porte ad operazioni di merger and acquisition di solito vantaggiose anche per i piccoli azionisti. Alcune aziende importanti come Nestlé, McDonald e Apple stanno avendo ottimi risultati, mentre anche in Europa alcune società iniziano a beneficiare della debolezza dell’euro. Ovviamente, vista la situazione, è fondamentale selezionare caso per caso a cominciare da Giappone dove lo yen, sceso nei confronti del dollaro, offre opportunità agli esportatori.

Restano le incognite del petrolio, tenuto sotto scacco da una possibile crisi iraniana, e quella della volatilità che farà ancora da padrona sui mercati. Gli esperti consigliano di sovrappesare i titoli IT e guardare ancora con grande cautela i finanziari. Le auto tedesche e i prodotti della chimica potrebbero trovare grandi spazi nei mercati emergenti, mentre le utilities potrebbero essere messe sotto tiro dal fisco locale, meglio non esagerare. Sarà quindi l’hanno dell’azionario? Ci sono segnali di ripresa, nel mondo, e le borse tradizionalmente anticipano i fenomeni. Perché no?

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