La Grecia è salva, superato l’esame dello swap

La Grecia tira un sospiro di sollievo e, con lei, tutta la zona Euro. Il governo ellenico ha comunicato che il piano di concambio volontario dei titoli di Stato detenuti da investitori privati è andato a buon fine, con adesioni per l’85,8% (che, nello  specifico, hanno riguardato bond per 172 miliardi, di cui 152 miliardi di diritto greco).

E  il tasso di partecipazione potrebbe raggiungere la soglia del 95,7% in caso di applicazione delle clausole di azione collettiva che potrebbero costringere ad aderire anche chi si è per ora astenuto. Atene infatti ha dichiarato che intende far scattare le clausole sui bond di diritto greco in circolazione non ancora consegnati allo swap.

Quanto invece alle obbligazioni di diritto non greco e quelle emesse da società statali, il termine per l’adesione è stato esteso al 23 marzo. Il piano – che riguarda 206 miliardi di titoli governativi greci in circolazione – è parte integrante del secondo pacchetto di aiuti internazionali concesso al Paese: la soglia del 75% di adesioni era quella fissata dall’esecutivo per dare il via libera alla ristrutturazione del debito che prevede un taglio del 53,5% del valore nominale di titoli in portafoglio.

Una volta ratificato l’accordo le istituzioni internazionali potranno dare il via libera alla seconda tranche di aiuti da 130 miliardi senza i quali il Paese sarebbe entrato in default.

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