Posta del pf: Mps vuole ridurre il costo del personale, tira aria di esuberi

Il destino del Monte dei Paschi di Siena appassiona i lettori di BLUERATING e del resto non è difficile immaginarlo dato che si tratta di uno degli istituti di credito con la maggiore tradizione alle spalle al mondo. A tener banco, ancor più delle ricorrenti voci di un prossimo rinnovo dei vertici dopo il passo indietro preannunciato dal presidente Giuseppe Mussari (il cui sostituto “in pectore” sembra al momento poter essere l’ex numero uno di UniCredit, Alessandro Profumo, anche se c’è chi non esclude un colpo a sorpresa dell’ultimo minuto che potrebbe favorire la nomina di un “ex” di prestigio come Divo Gronchi, che lasciò Siena nel 2000 coi gradi di direttore generale di Banca Mps per finire poi ai vertici prima di Popolare di Vicenza e dopo di Banca popolare italiana, prima dell’attuale incarico di direttore generale della Cassa di Risparmio di San Miniato), sono le ipotesi circolate nelle ultime settimane in merito agli eventuali esuberi (che non riguarderebbero i promotori finanziari ma i dipendenti del gruppo) che il direttore generale e futuro amministratore delegato del gruppo, Fabrizio Viola, sta definendo nell’ambito della messa a punto del nuovo piano industriale.

Un piano industriale sul quale potrebbero influire anche i prossimi mutamenti della governance dell’istituto senese (nel cui azionariato è destinato a ridursi il peso di Fondazione Montepaschi, pronta a cedere un 15% del capitale per ridurre la propria esposizione debitoria, col possibile ingresso di fondi di private equity come Clessidra o Equinox) e la preannunciata campagna di dismissioni che Viola dovrà condurre per rafforzare ulteriormente i ratios patrimoniali di Rocca Salimbeni. Le ultime voci vogliono possibili attorno ai 1.500 esuberi , oltre il triplo delle prime cifre circolate a inizio anno, tanto che i sindacati interni sono già sul piede di guerra con la proclamazione di 15 ore di scioperi. Da parte sua il Montepaschi ha già annunciato ufficialmente che “è necessario perseguire un obiettivo di riduzione delle spese per il personale di circa il 3%” con proposte che “riguarderanno tutti i dipendenti, dalle aree professionali ai quadri ed ai dirigenti” e che potranno comprendere “anche la riduzione dell’orario di lavoro con l’adozione di eventuali Contratti di solidarietà”. Qualche lettore di BLUERATING appare preoccupato e chiede ulteriori lumi, qualcun altro però sostiene che “per efficientare un gruppo come il Monte” di esuberi ce ne vogliano molto più di 1.500 e invoca: “anche per Mps un governo dei tecnici. Fuori la politica e i politici dal Monte”, dentro la professionalità a tutti i livelli. Promotori compresi, ovviamente.

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