Posta del pf: Marco Riva divide la platea

La saga di Banca Network Investimenti tiene desto l’interesse dei lettori, che si dividono tra chi appare schierato con l’attuale responsabile della rete Carmine Acquaviva (che alcune fonti vorrebbero corteggiato dal gruppo Banca Popolare Bari, che in passato era apparsa, con Bpm, tra i possibili pretendenti di Bni) e consiglia di provare a conoscere il nuovo management “prima di parlare male di Acquaviva” e chi invece tesse le lodi di Marco Riva, ex Banca Sara, indicato come possibile successore proprio di Acquaviva nel caso in cui la banca guidata da Zonin subentri a Sopaf nel ruolo di azionista di controllo di Bni.

Uno di questi, “GP”, spiega: “Ho lavorato con Marco Riva e posso garantire che correttezza, onestà e professionalità sono doti che gli appartengono (oggi merce rara)”. Il lettore sottolinea anche “i brillanti risultati conseguiti da Riva sia in Credem (non mi pare che chi lo ha sostituito abbia fatto meglio) sia in Banca Sara” e si dice fiducioso “che la scelta di Marco Riva sia la migliore che la banca potesse fare”. Un altro lettore premette di essere un promotore finanziario con mandato Bni e rincara la dose: “Negli ultimi quattro anni, ho visto professionisti di alto livello oltre ad amici di lungo corso lasciare la Bni per approdare in altre realtà in cui ricoprono oggi incarichi importanti”. Pertanto pare “possibile che solo un nuovo azionista sia in grado di valutare in modo oggettivo i numeri espressi dal sig. Acquaviva e capisca che i promotori non lo amano, né tantomeno lo seguiranno qualsiasi sia la sua nuova realtà”. Spero con tutto il cuore – conclude il promotore – che si concretizzi l’ipotesi di un cambio al vertice della rete, per tutte le persone oneste che lavorano in questa banca e mantengono con il loro lavoro persone capaci di perdere denaro a favore di interessi meramente personali”.

Affermazione che se non altro sembra testimoniare come il protrarsi ormai da mesi delle indiscrezioni circa una prossima cessione dell’ex Area Banca (poi Bipielle.net) stia creando non poco scompiglio all’interno della rete di Bni. Anche perché gli azionisti di controllo, a partire da Sopaf, paiono impegnati più nella ristrutturazione dei propri debiti che non a ipotizzare azioni di rilancio della controllata. La finanziaria dei fratelli Magnoni, ad esempio, starebbe valutando la cessione, oltre che di Bni, del proprio 45% di Aviva Previdenza e delle quote detenute in fondi immobiliari. A questo punto, ragionano alcuni lettori, meglio puntare sulla voglia di rilancio di un nuovo azionista piuttosto che continuare a sperare che il vento cambi con l’attuale proprietà.

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