Bns sotto i riflettori

Il cuore degli operatori è stato messo a dura prova durante la giornata di ieri. Il motivo lo conosciamo tutti: Banca Nazionale Svizzera. Ieri abbiamo infatti assistito ad un approfondimento del movimento del franco svizzero verso il livello di 1.2000, lo spartiacque che è dichiaratamente curato a vista dalla SNB, che come sappiamo ha dichiarato, senza troppe mezze parole, di essere disposta a fare di tutto (leggasi acquistare quantità illimitata di valuta estera) per evitare ulteriori rafforzamenti del franco svizzero nei confronti della moneta unica europea, per diversi motivi ma i principali riguardano la difficoltà di esportare verso i maggiori partner commerciali (appunto quelli europei) e la possibilità di affrontare un periodo di deflazione. Come l’indicatore di sentiment di FXCM mostra da molto tempo, gli investitori retail sono fortemente sbilanciati sul lato lungo del mercato e questo ci ha fatto considerare la possibilità di poter vedere nuovi minimi prima di assistere a qualsiasi tipo di intervento, e così è stato. Se ci fermiamo un attimo a ragionare su quanto sta accadendo, possiamo trarre delle conclusioni, soprattutto dal punto di vista operativo, interessanti. La prima cosa da notare, a nostro parere, è il fatto che la quasi totalità dei trader retail è posizionata lunga su EurChf (come si vede dal grafico siamo a oltre 39 trader lunghi per ogni trader corto e abbiamo raggiunto sbilanci oltre il 46, il che significa che più del 97% di loro sta scommettendo su un rialzo di mercato ed ha già preso posizione) ma che i prezzi dell’EurChf non siano saliti è indicativo della forza di chi invece è posizionato corto. Inoltre, tutto il mondo è a conoscenza del fatto che la SNB gradirebbe vedere un EurChf almeno a 1.3000 (anche 1.4000 è stato definito un livello comunque troppo alto per la divisa elvetica), eppure i prezzi sono ancora lì, al test di 1.2000, altra inequivocabile prova di come che sia lungo di franchi sia davvero forte e difficile da combattere. Detto questo, ieri abbiamo visto l’attacco del livello da parte dei tori sul franco e la Swiss National Bank ha passato la prima prova di difesa. Sappiamo che sono stati acquistati euro dall’istituto contrale che è riuscito, per il momento, a far rispettare questo punto di mercato, senza tuttavia vendere franchi strutturalmente per allontanare il pericolo in maniera definitiva. Il grosso pericolo è rappresentato dagli stop loss posizionati sotto il livello di 1.2000, potrebbero far partire forti movimenti a ribasso.  Stiamo attenti che oggi la liquidità è rarefatta, servono meno soldi per spostare il mercato, sia da una parte che dall’altra.

EurUsd
L’impressione di arresto del trend negativo, sull’eurodollaro, è durata veramente pochissimo ieri: giusto il tempo di osservare, su un grafico orario, la tenuta della resistenza di 1.3160 che è ricominciato il calo con un movimento di una figura abbondante. Giunti a questo livello l’analisi ci spinge a considerare il raggiungimento di 1.3005 e 1.2975 (i precedenti minimi di riferimento di metà marzo e metà febbraio) come questione solamente di tempo. La media a 21 periodi su grafico orario, che ieri ci ha fornito un ottimo spunto, transita oggi a 1.3080, per cui consideriamo questo livello come resistenza di breve.

UsdJpy
Sul cambio UsdJpy non sono variate particolarmente le cose. Lo spunto più sensato da seguire sembra ancora indicato dalla trendline ribassista che ha avuto origine sul doppio massimo di 84.15. Oggi transita a 82.80 mentre, più nel breve, vediamo una certa fatica dei prezzi nel ritornare al di sopra di 82.40, media mobile a 100 periodi su un grafico orario.

EurJpy
Anche la price action sul cambio EurJpy sembra non lasciar intendere nulla di buono. L’ultimo livello di supporto nel medio periodo, 107.85 è stato oltrepassato e, stando anche alla teoria dei rintracciamenti, i prezzi dovrebbero ora insistere nel movimento ribassista sino al precedente minimo di riferimento di 105.70 (livello che crediamo sarà raggiunto se il precedente minimo di 107 figure non dovesse tenere come supporto di breve).

GbpUsd
Le cale si sono difese meglio del cugino eurodollaro e, nonostante la tendenza evidenziata dalla settimana passata sia negativa, ci son ancora dei livelli che potrebbero invertire il trend. La sterlina, infatti, ha perso meno terreno nei confronti de dollaro ed il ritracciamento del movimento positivo compiuto da metà marzo ha solamente raggiunto la metà (rispetto al quasi ritracciamento totale dell’euro): quindi oggi sarà ancora da osservare 1.58 (appunto il 50% del movimento compreso fra 1.5635 e 1.6060). Il livello di “guardia”, a rialzo, rimane ancora 1.5915.

UsdChf
Il buono stato di salute del dollaro si evince anche dal cambio UsdChf, dato che anche in questo caso è stato raggiunto, e superato, un livello di massimo precedente fondamentale 0.9185. Oltre 0.9220 pensiamo che il naturale obiettivo sia il massimo di 0.9330.

AudUsd
1.0415 e 1.0165. Questi, ancora una volta di più, sono i due livelli indicati dal preciso canale discendente che seguiamo da settimane. Per qualcosa di più attuale possiamo guardare alla fase di congestione che si è venuta a creare sul livello di resistenza statica di 1.0330, oltre il quale pensiamo ad un veloce apprezzamento sino alla trendline vista poco sopra (1.0415).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: