Posta del pf, Renminbi Opportunities incuriosisce un lettore

Il fondo Az Fund Renminbi Opportunities è tra i fiori all’occhiello del gruppo guidato da Pietro Giuliani ma qualche lettore esprime dubbi riguardo le sue caratteristiche. Il lettore, precisando di essere “stato alla presentazione del comparto, con il gestore” e in quella sede, lo stesso gestore, a domanda diretta, avrebbe dichiarato “che questo è un fondo per investire al massimo il 5%, 10% del patrimonio”. Come è possibile, si chiede il lettore, che “oggi lo spacciano come liquidità?

Scorrendo il prospetto di Az Fund Renminbi Opportunities informativo liberamente scaricabile anche dal sito del gruppo Azimut, si può leggere come lo stesso rientri tra i comparti del fondo comune di investimento a compartimenti multipli di diritto lussemburghese Az Fund 1. Renminbi in particolare viene classificato tra i comparti a “breve termine” assieme a Reserve Short Term Euro, Bot Plus, Cash Overnight e Cash 12 Mesi, tutti strumenti che investono in strumenti del mercato monetario. In particolare la scheda del comparto Renminbi Opportunities precisa che “investirà in Commercial Paper, in titoli di credito assimilabili alle obbligazioni emessi da debitori con un rating non inferiore all’investment grade e in altri strumenti di credito nei limiti previsti dalla legge e dalle restrizioni relative agli investimenti, così come in quelli emessi da debitori di primo ordine e strumenti del mercato monetario a tasso fisso e a tasso variabile”, tutti espressi in renminbi (mentre “sarà completamente coperto contro il rischio di cambio euro/dollaro”).

Inoltre il comparto “non investirà più del 10% dei propri attivi netti in parti di Oicvm e/o di altri Oicr” (ossia sostanzialmente in altri fondi o comparti), come tutti i comparti di Az Fund 1, mentre il livello atteso della leva finanziaria “è compreso tra 0% e massimo 200% del valore netto di inventario” del comparto stesso (anche in questo caso non diversamente da tutti gli altri comparti di Az Fund 1). Tra i fattori di rischio specifici vengono ricordati il fatto che il comparto può investire in titoli con “grado di rischio di controparte, di rischio di credito e di rischio di liquidità più elevato dell’investimento in titoli con rating elevato” precisando tuttavia che il comparto “investirà in titoli di credito liquidi a priori” e che “farà in modo di avere sufficiente liquidità per poter onorare in qualsiasi momento le domande di riscatto”.

Uno strumento che investe in titoli liquidi e non presenta problemi di liquidabilità, dunque, che non è da confondere con un “classico” monetario italiano non solo per il rischio di cambio ma anche perché la Cina resta un mercato emergente, con rischi politici, economici, legali come pure di mercato, di transazione, di esecuzione delle operazioni e di controparte superiori a quelli tipicamente presenti sui mercati sviluppati. Il che rende corretta la precisazione che sia sì uno strumento di liquidità ma su cui non andrebbe investita una percentuale rilevante del patrimonio del singolo investitore, pena un incremento sensibile della volatilità e dei rischi potenziali sottostanti.

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