Le reazioni dopo la Spagna

Mercato molto volatile quello che abbiamo visto durante la giornata di ieri, con la moneta unica che ha cercato di rompere i supporti di breve, per poi tornare a salire in maniera importante. Ma andiamo con ordine. Tutto è cominciato dopo i risultati delle aste di titoli i stato spagnole. Collocati 2.54 miliardi di euro, un ammontare lievemente superiore ai 2.5 miliardi previsti dalla parte alta della forchetta di offerta, a tassi che hanno visto 5,743%, contro il precedente 5,403% per il 10 anni ed il 3,463% per il 2 anni, contro il precedente 2.069%. I bid to cover sono stati superiori rispetto ai precedenti, quindi la domanda ha registrato un buon impulso.

Il fatto che inizialmente ha fatto scendere i mercati ed il rischio in generale è da ricollegare, a nostro parere, ai rendimenti a 10 anni, che hanno mostrato un’impennata su livelli che non si vedevano da 5 mesi a questa parte, mentre quelli sulla parte corta della curva hanno visto una salita ma più contenuta. Questo sta a significare che, al contrario di quanto si aspettavano diversi analisti, il pricing del rischio sulle lunghe scadenze è veramente alto e quindi i rischi legati al Paese sono distribuiti e non concentrati sul breve, dove, a giudicare dai rumor circolati negli scorsi giorni, potremmo assistere ad ulteriori scompensi. Dopo l’asta è cominciato l’acquisto di dollaro americano in concomitanza delle borse che scendevano.

I primi acquisti si sono visti contro la moneta unica, la divisa “della news” e poi si sono propagati contro le altre valute a più alto rendimento, per poi assistere ad un forte giro dei mercati nel brevissimo termine, senza tuttavia riuscire a spostarci dai range che si sono formati. Oggi avremo la pubblicazione dell’inflazione canadese, attesa al 2.1% annuo e sarà interessante ed importante seguirla in quanto la BoC ha dichiarato l’intenzione di alzare i tassi di interesse in futuro, se necessario.

EurUsd
La moneta unica si muove ancora all’interno di spazi conosciuti con una forte difficoltà a romperli, soprattutto la parte alta del range che osserviamo da giorni. Il livello di cui parliamo è dato da una coincidenza di massimi e dal transito della media a 200 periodi su grafico H4: si tratta di 1.3175 da cui crediamo possa dipendere la ripresa di una buona dose di volatilità rialzista sino a toccare il successivo massimo di riferimento a 1.3214.

UsdJpy
Si fa sempre più interessante la salita del cambio UsdJpy, che ieri ha potuto andare a rompere il primo livello di resistenza di 81.50 per andare poi a testare il livello di transito della linea di tendenza negativa che insiste sul grafico da un mese esatto. 81.70 è il livello dal quale dipenderà un’ulteriore salita… anche se un grafico con candele H4 sembra in procinto di confermare una divergenza ribassista sull’oscillatore stocastico veloce: in questo caso, se dovesse tenere 81.70, possiamo aspettarci il raggiungimento di 81.10 come primo obiettivo.

EurJpy
Al pari del UsdJpy, notiamo come il cambio EurJpy stia faticando a superare il livello dinamico suggerito dal transito delle due medie di lungo (EMA 100 e 200) su un grafico con candele a 4 ore. Il livello di resistenza, valido da ieri pomeriggio, è 107.35 e da questo può dipendere il ritorno della moneta unica su 108 (non un livello a caso ma dato che 107.30 rappresenta il 38.2% del ritracciamento positivo del movimento compreso fra 111.10 e 104.65, pensiamo che il 50% possa risultare interessante). A 106.85 si trova il primo supporto al movimento positivo in atto.

GbpUsd
Il cable sta consolidando sui massimi raggiunti ieri. Il trend, cominciato lunedì, continua ad essere positivo, indicando come obiettivo i precedenti massimi di novembre. Per le prossime ore la trendline positiva indica un supporto dinamico a 1.5985. Un livello statico di supporto intermedio si trova a 1.6045.

EurChf

Anche ieri sera abbiamo avuto la conferma dal cambio EurChf che la resistenza più interessante si trova in area 1.2030. Il primo supporto si trova a 1.2015, livello indicato dalla trendline positiva che segue l’andamento dei minimi crescenti sino dal 6 aprile scorso.

AudUsd

Lo dicevamo già ieri, il cambio AudUsd si torva in un “momento” laterale ed al pari di eurodollaro non si riesce ad intuire quale trend possa da qui partire. Non ci resta che affidarci a minimi consolidati, come 1.0305, come supporto e alla trendline di breve discendente che per oggi transita a 1.0380. Nella più classica delle strategie di breakout crediamo utile seguire la prima rottura che vedremo.

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