Forex: le dichiarazioni di Azumi fa rimbalzare il dollaro/yen

Ecco la view sul mercato forex da parte di Saxo Bank

YEN
Poiché il Giappone e la sua economia hanno difficoltà a riprendersi con uno yen così forte, il ministro delle finanze Jun Azumi ha sfruttato il focus sui mercati della conferenza telefonica del G7 per sottolineare la necessità di indebolire lo yen. Il fatto che il ministro delle finanze sia preoccupato del trend a ribasso di USDJPY che ha toccato un minimo a 77,65 settimana scorsa, è risaputo da tutti gli operatori e non solo per le sue intenzioni verbali di intervento. Ieri Azumi ha comunicato di aver informato i ministri delle finanze del G7 di quest’eccessiva accelerazione dell’apprezzamento sullo yen: è stato accordato che i paesi coopereranno in caso di movimento estremo sul tasso di cambio. Sul mercato valutario, quindi, la voce di intervento coordinato ha fatto rimbalzare il USDJPY (grafico di sinistra qui sotto). Ma la storia del tasso di cambio su USDJPY (grafico di destra) mostra chiaramente come la strategia nipponica di “mettersi contro il vento” non sia servita ad indebolire lo yen in modo sostenibile nel medio/lungo periodo. Il ministro delle finanze spera di essere pronto a possibili interventi nel caso in cui le elezioni in Grecia di settimana prossima dovessero portare alla vittoria dell’estrema sinistra, proprio perché in quel caso l’investimento più popolare sarebbe lo yen come “valuta paradiso”. Non mi aspetto quindi un intervento prima delle elezioni Greche, altrimenti la salita del tasso di cambio USDJPY (dall’effetto simile ad un elevatore) costituirebbe un’immediata ottima opportunità per vendere nuovamente USDJPY ma a livelli più alti.

CAD
Come atteso, ieri la Banca Centrale del Canada (BOC) ha lasciato i tassi invariati all’1%. Ciò riflette l’indebolimento dell’outlook di crescita dell’economia globale, l’elevato deterioramento delle condizioni finanziarie mondiali e anche la caduta del prezzo delle commodity. Il grosso “ma” arriva dall’economia domestica: anche se la crescita in Canada del primo trimestre era stata rivista lievemente a ribasso, secondo la BOC il momentum è in linea con le aspettative. Ancora, le attività sul mercato immobiliare sono state più forti delle attese. Concludendo, nonostante le incertezze globali, la BOC è pronta ad un certo punto a togliere lo stimolo monetario. Quindi come ci attendevamo ieri, la BOC ha mantenuto la propria visione ottimista, e di conseguenza il loonie (dollaro canadese) è riuscito ad apprezzarsi nel confronti del dollaro portandosi da 1.0410 a 1.0311 dove negozia ora. Tuttavia, questa forza è destinata ad essere limitata in questi giorni, poiché le incertezze sui mercati rimangono alte e quindi il dollaro potrebbe continuare ad essere acquistato come safe haven. Ho quindi individuato l’area di 1,0275-1,0300 come un buon supporto.

AUD

Il dato sul PIL del primo trimestre australiano ha sorpreso positivamente. Quello calcolato su base trimestrale è risultato essere pari a 1.3% contro 0.6% atteso, 0.4% precedente (rivisto a 0.6%), mentre quello calcolato su base annuale è risultato pari a 4.3% contro 3.3% atteso, 2.3% precedente (rivisto a 2.5%). Quindi anche la revisione del dato del quarto trimestre dell’anno scorso è stato rivisto a rialzo. E’ positivo che gli investimenti e i consumi privati abbiano contribuito fortemente alla crescita. La decisione del taglio del tasso avvenuta ieri è quindi confermata appropriata. La speculazione su un ulteriore taglio del tasso a luglio, invece perde di significato dopo questo dato importantissimo sul PIL. Sul mercato forex l’aussie (dollaro australiano) è riuscito a risalire verso 0.9865 contro il dollaro americano. Tuttavia in uno scenario di avversione al rischio è destinato a perdere momentum.

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