Grexit e Nuova Dracma: istruzioni per l’uso

Il 17 giugno in Grecia si terranno nuove elezioni parlamentari, fondamentali per capire se Atene divorzierà dalla zona euro o meno. Bengt Dennis, ex governatore della Banca centrale svedese e attualmente consulente indipendente per East Capital, società di gestione indipendente, specializzata nei mercati finanziari dell’Est Europa e Cina, ci illustra la sua opinione in merito.

Chi deciderebbe in merito all’uscita della Grecia da eurolandia?
Nessuno vuole attribuirsi la colpa di buttare fuori la Grecia. Tuttavia, se la Grecia non si impegnerà a rispettare le condizioni del piano di aiuti concordato, l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale non concederanno altri finanziamenti. Pertanto l’unica alternativa sarebbe lasciare l’Eurozona e introdurre una nuova valuta nazionale.

Quali sarebbero le linee guida su come intervenire?
Ci sono diversi modi di intervenire, ma normalmente si adottano una serie di strumenti.

Una nuova dracma?
Non conosciamo ancora il nome della nuova valuta ma tutti parlano di una Nuova Dracma (ND). Più probabilmente, per ragioni pratiche, la Nuova Dracma sarà introdotta al cambio di un euro ma sarà svalutata immediatamente del 40-80% in base all’iperreazione del tasso di cambio.

Quando potrebbe accadere?
L’intera area euro è vulnerabile in questo momento. Tutto può accadere. È probabile una corsa agli sportelli bancari, ma è difficile prevederne le tempistiche. Lo scenario di base è che l’uscita della Grecia non avverrà prima delle elezioni del 17 giugno.

Come sarebbe gestito?
Verrebbe deciso in un fine settimana. Molto probabilmente un lunedì e un martedì sarebbero dichiarati giorni festivi, forse un’intera settimana. Verrebbero chiusi anche bancomat e cambiavalute. Su tutte le banconote in euro presenti nei bancomat sarebbe posto il timbro “Nuova Dracma”. Sarebbero aperti in tutto il paese uffici incaricati di apporre il timbro sulle banconote poiché gli euro col timbro diventerebbero l’unica valuta legale. Tutti i depositi bancari verrebbero convertiti nella nuova valuta così come tutti i debiti. Per quel momento la Banca centrale greca avrà già ordinato all’estero di stampare le nuove banconote con la massima urgenza.

E cosa accadrà alle banconote in euro in circolazione?
Non saranno più considerate valuta legale. L’esportazione sarà considerata un reato penale, nel weekend verrebbero introdotti controlli sui cambi e sui capitali che potrebbero restare in vigore per un bel po’ di tempo.

Ma devono esserci molte scappatoie?
Si, ci sarebbe la tentazione di imbrogliare il sistema, tuttavia il numero di banconote che si può esportare in una valigia è limitato. Ma questo probabilmente sarà il problema minore. Il modo per proteggersi è di ritirare il proprio denaro dalle banche con ampio anticipo prima della chiusura e trasferire il denaro su un conto sicuro in una banca non greca all’estero.

È legale il passaggio a una nuova valuta?
Certamente. Ogni governo, con l’approvazione del Parlamento, è libero di introdurre una nuova valuta e di convertire tutte le attività e passività in una nuova valuta. Fanno eccezione le passività soggette al diritto estero. Inoltre, il governo greco molto probabilmente cercherà di ristrutturare il debito pubblico e le obbligazioni garantite dallo stato nel rispetto delle procedure dei club di Parigi e Londra.

È già avvenuto in passato il fallimento parziale di un’unione monetaria?

Sì, ci sono numerosi esempi di fallimento parziale o totale. Tuttavia gli eventi del passato difficilmente danno utili indicazioni su come comportarsi nella situazione attuale.

La Grecia resterà nell’Ue?

Sì, oggi è opinione condivisa che la Grecia continuerà a far parte dell’Unione Europea. Quindi farà parte del mercato internazionale e avrà accesso a determinati fondi. Tuttavia si interromperanno i finanziamenti provenienti dalla Bce.

Il sistema bancario greco continuerà a funzionare?
Tutte le banche falliranno e sarà necessaria una ricapitalizzazione. È possibile che alcune banche estere saranno operative prima.

Quanto tempo richiederà la ripresa economica della Grecia?
Alcuni settori, per esempio il turismo, riceveranno un impulso immediato grazie all’incremento di competitività determinato dalla svalutazione della valuta; per altri settori ci vorrà più tempo. Visto che il settore delle esportazioni è limitato, per rafforzare la bilancia commerciale sarà più importante sostituire le importazioni. Potrebbero volerci diversi anni affinché la Grecia riprenda a crescere in modo sostenibile. Il compito più difficile sarà contenere le pressioni inflazionistiche causate da un aumento dei prezzi all’importazione. Se il governo fallisce in questo intento verrà meno il vantaggio competitivo.

Ci sono scenari alternativi?    
Sì, è possibile che il paese se la cavi alla bell’e meglio fino al prossimo anno. Ciò dipende dagli sviluppi politici in Grecia e dalla volontà del resto dell’area euro, sempre che l’Fmi continui a fornire finanziamenti su base trimestrale. La Grecia potrebbe persino restare nell’eurozona introducendo una valuta parallela per le operazioni locali. Tuttavia, questa valuta sarebbe probabilmente transitoria. Serviranno comunque aiuti esterni per ottemperare a determinati obblighi internazionali. Tuttavia l’Fmi difficilmente invierà nuovi fondi alla Grecia, perchè la sua esposizione nel paese è già estremamente alta.

 

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