Immobiliare, Roma è la capitale delle opportunità

L’indice Fiups – acronimo di Federimmobiliare, Università degli Studi di Parma e Sorgente Group Spa – dimostra una tendenza alla stabilità ma con una lieve flessione nel primo quadrimestre 2012. Il valore, che indica le aspettative degli operatori e degli investitori sull’andamento del mercato immobiliare in Italia, passa a 16,70 da 16,91, una diminuzione di scarsa entità che dimostra però un crescente pessimismo rispetto all’andamento sia del mercato immobiliare che dell’economia in generale. Lo hanno spiegato in una nota nei giorni scorsi i tre soggetti che animano l’indice.

Se l’immobiliare non brilla nelle performance, il centro Italia rivela invece un andamento positivo: proprio in quest’area, secondo gli intervistati, ci sono le migliori opportunità di investimento sia nel settore residenziale (per il 34% degli intervistati) sia nel commerciale (31,91%) sia nell’alberghiero (21,28%). Roma batte le altre province italiane per investimenti su case e alberghi ed è seconda solo a Milano per gli uffici.

I risultati del sentiment, di cui il Fiups è un’elaborazione grafica, mostrano che le previsioni complessive sull’andamento del mercato immobiliare sono sostanzialmente stabili, con qualche peggioramento. Circa la metà del campione si attende un anno di sostanziale stabilità, mentre il resto degli operatori intervistati prevede una flessione nell’attività del settore immobiliare nei prossimi 12 mesi. Nel proprio settore di attività, un po’ meno della metà del campione si aspetta che l’attività rimanga stabile e circa il 59% dichiara l’intenzione di non assumere nuovo personale. Elevata è la percentuale di coloro che intendono introdurre innovazioni nella propria impresa, soprattutto in termini di nuovi profili nell’organizzazione e nuove linee di business.

Analizzando tre fattori che indicano l’andamento delle compravendite, cioè i prezzi, i tempi medi, lo sconto praticato, emergono aspettative di contrazione, soprattutto con riferimento al comparto industriale e terziario. Tra i dati emersi dall’indagine, colpisce che per il 44,16% degli intervistati nei prossimi 12 mesi lo sconto di prezzo sulle abitazioni sarà alto rispetto al prezzo di partenza: il 32,50% prevede una forte crescita dei tempi di compravendita sull’industriale.

Gli investimenti da parte degli istituzionali, soprattutto fondi pensione e casse di previdenza, rimangono stabili. In particolare, aumenteranno nel settore uffici e tenderanno a diminuire nel residenziale. Secondo il 57% degli intervistati peggiorerà l’accesso al credito bancario per i cosiddetti investitori retail (soprattutto famiglie), con un aumento dell’importanza delle garanzie. Per i fondi immobiliari, stabile la domanda di investimento. La percentuale di quanti vedono la domanda ferma è superiore a quella di chi pronostica contrazioni. In particolare, c’è una parte rilevante di intervistati che stima una moderata crescita nella costituzione di nuovi fondi ordinari riservati (15,69%) e un incremento dei fondi speculativi (21,57%).

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