Cipro è il quinto Paese a chiedere gli aiuti all’Europa

Non è un buon segnale a pochi giorni dal summit europeo del 28 giugno. Anche Cipro alla fine è cpaitolata ha ha fatto formalmente richiesta di aiuto all’Europa. Dopo Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda, ora anche il Paese cipriota chiede un sostengno finanziario per il proprio sistema bancario fortemente esposto verso la Grecia. Non è chiaro ancora l’importo esatto del bailout ma secondo le prime stime potrebbero essere circa quattro i miliardi necessari, anche se non è escluso che la somma possa arrivare fino a un massimo di 10 miliardi. “Si è parlato di sei miliardi per il finanziamento dello Stato e di due miliardi per il settore bancario, ma è ottimistico, è più probabile che sia sette e tre, fino a 10 miliardi di euro in totale”, come ha detto un funzionario della zona euro.

L’aiuto finanziario sarà fornito dall’Efsf o dall’Esm e sarà sottoposto a stretta condizionalità. Questa riguarderà il solo settore finanziario anche se Cipro è sotto stretta osservazione Ue per i conti pubblici e diversi squilibri macroeconomici. La seconda banca del paese, Marfin Popular Bank ha una necessità immediata di capitale di 1,8 miliardi. Devono arrivare entro il 30 giugno per rispettare la scadenza posta dall’autorità bancaria europea.

Ieri Fitch ha seguito le orme delle sue due “sorelle del rating” tagliando il merito di credito di Cipro a BB+. Sullo sfondo ci sarebbero anche dei negoziati tra Mosca e Nicosia per un prestito bilaterale ch però non sarebbe sufficiente a tamponare la crisi del Paese.

L’esposizione totale del settore bancario verso la grecia è pari al 175% del Pil, in base a dati novembre 2011. I tre grandi gruppi bancari, Banca di Cipro, Marfin e Banca Ellenica dipendono largamente dall’economia greca e sono state pesantemente colpite dalla ristrutturazione del debito ellenico con oltre tre miliardi di perdita sul valore nominale dei titoli detenuti in portafoglio.

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