Forex: cambio eurusd in attesa dell’Esm

Ecco la view del merato forex da parte di Saxo Bank:

EUROUSD POCO SOTTO PRESSIONE – I mercati dovranno aspettare fino al 12 settembre per conoscere la decisione della corte costituzionale federale tedesca sull’Esm. Fino ad allora, il meccanismo di salvataggio rimarrà in attesa. I rendimenti sui governativi spagnoli ed italiani rimangono sui massimi poiché i due Paesi rimarranno abbandonati fino a che l’Esm inizierà a lavorare. Ciò nonostante il tasso di cambio euro/dollaro è stato solo per poco sotto pressione: gli investitori sono fiduciosi che entrambi gli stati saranno in grado di sopravvivere fino al giorno della decisione, anche perché le banche spagnole sono già spalleggiate dal Efsf (fondo salva stati).

USD, PROBABILITA’ QE3 IMANE ELEVATA – dopo due settimane dove il summit Ue ha attirato tutte le attenzioni dei mercati, il focus sembra essere ritornato negli Usa. Le vendite al dettaglio di giugno sono risultate una sorpresa negativa (uscite a -0.5% in giugno contro 0.2% atteso e -0.2% precedenti) e ciò alimenta la speculazione che oggi il chairman Ben Bernanke porterà pressione al Congresso per attuare il QE3. Fino a che il Fomc continua a perseguire l’obiettivo di “piena occupazione”, la probabilità di un QE rimane elevata, soprattutto se il tasso di disoccupazione supera l’8%. Poiché, inoltre, il tasso d’inflazione supera l’1,6% (su base annua) i prezzi non sembrano essere ottimali per ulteriori misure espansive. Sul mercato nessuno crede fortemente che il QE3 possa sostenere la piena occupazione: il mercato del lavoro infatti mostra una disoccupazione strutturale e non ciclica. Ciò significa che nessuno entrerà in posizione alla ricerca di risk-on (propensione al rischio) solo perché la probabilità di un QE3 è aumentata. In caso venisse confermata l’iniezione di liquidità, allora si potrà assistere ad un indebolimento del dollaro, ma non necessariamente ad un aumento del mercato azionario.

CAD, ATTESA LA DECISIONE DELLA BOC – Oggi ci sarà l’incontro di politica monetaria per la Banca Centrale Canadese (Boc). Lo scorso mese il tasso era rimasto invariato all’1%, però la Boc aveva ammesso che l’outlook globale economico e la situazione dei mercati finanziari era peggiorata, continuando a credere che il prossimo passo sarà un rialzo per via delle preoccupazioni sulla bolla dei prezzi delle case. La conferma che “un modesto ritiro delle misure di stimolo potrebbe essere approrpiato” è ciò che mi attendo dall’incontro di oggi. I recenti dati economici sono risultati misti ma continuano a mostrare una moderata crescita canadese. E’ possibile quindi che il tasso venga confermato all’1% e l’outlook della politica monetaria rimanga invariato. Se così fosse, allora il loonie (dollaro canadese) non dovrebbe avere alcuna influenza. Un cambiamento verso un approccio più hawkish (positivo) ed una revisione delle attese sulla politica monetaria potrebbero invece attirare flussi verso il cad, permettendo al cambio usdcad di andare a testare il supporto a 1,01, riaprendo l’attenzione verso la parità. Al contrario, se la BOC dovesse sembrare pessimista, il usdcad potrebbe salire fino alla resistenza 1,0220-50, ma tale livello dovrebbe rimanere inviolato.

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