Fabrizio Tedeschi: Draghi, il grande contromanipolatore

Con una comunicazione a mercato aperto e insolitamente “aggressiva”, pur nei binari della consueta flemma, super Mario ha compiuto una pesantissima azione di contro manipolazione. Iniziative analoghe, attuate da soggetti non istituzionali, potrebbero essere classificate quali ipotesi di manipolazione. Ma il presidente della Bce può compiere atti di market abuse, ove lo faccia nell’interesse dello stato o dell’istituzione che rappresenta. E non c’è dubbio che super Mario abbia agito nell’interesse di tutta l’Europa o, se si preferisce, l’eurozona. L’ha fatto mettendo sul piatto della bilancia tutta la sua credibilità personale (“believe me”) e dell’istituzione (“il will be enough”).

I mercati, capita l’antifona e con qualche eccesso emotivo, hanno reagito immediatamente. Il semplice annuncio è stato in grado di incidere sulle quotazioni. Inoltre, se la Bce acquisterà i titoli di stato spagnoli e italiani, andando “contro il mercato”, determinerà il prezzo di quei titoli. Di fatto si tratta di una manovra di stabilizzazione dei prezzi, che, quando non ricorrano determinate circostanze, costituisce una fattispecie di market abuse: una manipolazione operativa. Gli elementi della manipolazione ci sono tutti: dall’informazione agli acquisti sul mercato, all’incidenza sulle quotazioni. Anzi, potrebbe trattarsi di una doppia manipolazione: prima informativa poi operativa.

La manipolazione, a differenza dell’insider trading, si caratterizza per la falsità del messaggio che trasmette. Vale a dire fa apparire una situazione che non esiste. Nel momento in cui la verità si appalesa, le quotazioni ritornano al livello precedente l’evento decettivo, mentre nel caso d’informazioni privilegiate le quotazioni mantengono (con qualche approssimazione) i corsi acquisiti. In breve gli acquisti della Bce non sono di mercato e fanno apparire una liquidità e quotazioni artificiali. A questo punto non resta che aspettare e vedere cosa faranno la Bce (Bundesbank permettendo) e i mercati. Possiamo mettere entrambe le mani sul fuoco che la Bce farà quanto ha detto il suo presidente, escludendo quindi una manipolazione informativa. Purtroppo questo sarà un punto fermo anche per chi vorrà speculare o manipolare.

La conoscenza di ciò che farà un protagonista così importante del mercato è di notevole ausilio. Sarà come delimitare la parte inferiore del range d’oscillazione degli strumenti finanziari interessati. Un vantaggio di non poco conto. La battaglia sarà piuttosto lunga. Nelle prossime settimane sapremo fino a che punto super Mario riuscirà a contrastare la manipolazione o una sana speculazione. In capo a qualche mese, sapremo se la contro manovra avrà avuto successo. Se lo spread continuerà a punire Spagna e Italia, sarà la prova che non si trattava e non si tratta di manipolazione, ma del responso del mercato o, se si preferisce, la speculazione sana avrà deciso che la situazione non è cambiata e che gli spread stanno bene lì dove sono o erano. Se avverrà il contrario, se gli spread si abbasseranno, allora potremo pensare di essere stati vittime di manipolazione e sperare in condizioni migliori per il futuro. In tal caso, al di là di vacui proclami, sarà bene scoprire chi ha manipolato il mercato e punirlo pesantemente per i danni che ha arrecato a tutto il sistema.

Ovviamente questo è quello che tutti si augurano. Se questo però non avvenisse e gli spread non si ridimensionassero in misura rilevante, allora il messaggio dei mercati sarà molto chiaro: le cose così come sono non vanno e la crisi non sarà risolta con interventi di natura solo finanziaria. La Bce può comprare tutti i titoli di stato spagnoli e italiani, ma se non si ridurrà la disoccupazione e non si stimolerà la crescita, saranno state sprecate altre risorse e saranno necessari interventi strutturali. A quel punto, si scoprirà se gli interventi della BCE possano supplire all’abolizione delle provincie e delle regioni autonome, alla decimazione del numero dei parlamentari, alle liberalizzazioni (non privatizzazioni), etc. A proposito: se avessimo abolito tutte le provincie, come avrebbe reagito lo spread?

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