Monti teme tensioni antieuropee e propone un incontro ad hoc

TORNANO VECCHI STEREOTIPI CONTRO L’INTEGRAZIONE – Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha accolto la proposta avanzata dal presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, di organizzare un incontro ad hoc tra i capi di Stato e di governo europei per discutere di un preoccupante fenomeno di rigetto della stessa unione che si sta insinuando pericolosamente tra i popoli minando il processo di integrazione. Lo ha detto lo stesso Monti durante la conferenza stampa al termine di un incontro bilaterale con Van Rompuy al Forum Ambrosetti in corso a Villa D’Este, a Cernobbio.
 
MONTI PROPONE ROMA PER L’INCONTRO STRAORDINARIO – Il presidente del Consiglio italiano – che auspica di organizzare l’incontro a Roma, dove il 25 marzo del 1957 è stato firmato il trattato che ha sancito la nascita della comunità economica europea –  ha spiegato infatti che nel Vecchio Continente “sta emergendo una tendenza all’antagonismo tra i popoli, una pericolosa sensibilità nei vari Paesi”, dove tornano a galla “vecchi stereotipi e tensioni”, ad esempio tra i popoli del Nord e quelli del Sud. Monti ha anche espresso il proprio ringraziamento a Van Rompuy per il sostegno fornito all’Unione europea nel corso del suo mandato, prossimo al termine, auspicando che accetti una riconferma.
 
VAN ROMPUY PROMUOVE IL GOVERNO MONTI – “Ho accolto l’idea di Monti di un incontro speciale sul futuro dell’idea di Europa”, ha confermato da parte sua il presidente del consiglio Ue. Il governo Monti, ha aggiunto Van Rompuy, “ha portato avanti riforme impressionanti per ricondurre l’Italia nel cuore dell’Europa, riforme che andavano fatte, euro o non euro, nell’interesse dell’Italia stessa”.
 
SERVE UN’UNIONE BANCARIA EUROPEA – Il presidente del Consiglio europeo ha poi ribadito la necessità e l’urgenza di creare un’unione bancaria europea, dal momento che “le banche e le autorità nazionali di vigilanza si sono dimostrate incapaci di affrontare rischi sistemici in un mercato finanziario integrato”. Questo, ha aggiunto, “ha creato un circolo vizioso tra la crisi bancaria e la crisi del debito pubblico. L’eurozona ha bisogno di una migliore prevenzione e di migliori meccanismi di risoluzione”.

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