Pir, a qualcuno piace vincere facile?

PIR: OCCHIO AL BENCHMARK – Milano Finanza torna a fare le pulci ai Pir, i piani individuali di risparmio, mettendo in evidenza come appaia essere prassi diffusa che molti fondi comuni prevedano, accanto ad una commissione di gestione, fissa, anche una commissione di incentivo o di performance, su base percentuale, riconosciuta alla società di gestione all’ottenimento di rendimenti superiori a un parametro (benchmark), prestabilito.

A QUALCUNO PIACE VINCERE FACILE? – Non vi sarebbe in questo alcuna particolare differenza coi normali fondi comuni d’investimento, se non fosse che tali benchmark, nel caso dei prodotti riconducibili ai Pir, apparirebbero essere scelti in modo differente dalle varie società di gestione del risparmio, con alcune case che avrebbero adottato indici monetari per riuscire ad ottenere più facilmente i bonus sulla gestione.

IL COSTO FINISCE COL GRAVARE SULL’INVESTITORE – Una pratica che di fatto penalizzerebbe gli investitori che si troverebbero a sostenere costi persino superiori a quelli dei fondi comuni, che già secondo le analisi di Mediobanca difficilmente sono stati in grado negli ultimi decenni di offrire rendimenti netti superiori a quelli ottenibili con strumenti finanziari a basso grado di rischio come i titoli di stato a breve termine.

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