INCERTEZZA SUI TEMPI PER ARCA SGR – A contribuire alla positività attorno all’istituto emiliano erano anche rumor di una possibile accelerazione delle trattative per l’acquisto di un ulteriore 20% di Arca Sgr nell’ambito della cessione del 40% complessivo della società di gestione in mano a Bpvi e Veneto Banca, impegnate nella ricerca di capitali privati per circa un miliardo che le autorità europee avrebbero richiesto come precondizione al via libera alla ricapitalizzazione precauzionale dei due istituti. Ma nel corso del pomeriggio dall’Emilia sono arrivati segnali negativi su questo fronte.
IL PROBLEMA SEMBREREBBE IL PREZZO – L’amministratore delegato, Alessandro Vendelli avrebbe espresso dubbi sull’opportunità di una definizione rapida dell’operazione, dopo le voci di una valutazione del 100% della società attorno ai 700 milioni. Valutazione “fuori mercato” visto che ancora a fine 2015 il Banco Popolare ha ceduto il proprio 19,9% di Arca Sgr per 95 milioni in base a una valutazione implicita per il 100% di Arca Sgr di 480 milioni. La differenza non è trascurabile: nel primo caso l’incasso per il 40% complessivo di Arca Sgr sarebbe di 280 milioni, di poco più di 190 milioni nel secondo. Così a fine giornata la prudenza è tornata a prevalere anche sull’istituto emiliano, che ha poi chiuso la seduta a 4,258 euro per azione (+0,19%), con poco più di 4,5 milioni di pezzi scambiati.