Creval in allungo a Piazza Affari, si allontana ipotesi aumento

ANCHE CREVAL SI METTE IN LUCE – In questi ultimi giorni di giugno c’è spazio anche per Creval per brillare in borsa, dove il titolo dell’istituto valtellinese risale a 3,73 euro per azione (+5,19%) con oltre 4,7 milioni di pezzi scambiati da inizio giornata, grazie al diffondersi di anticipazioni circa l’imminente conclusione della cessione di crediti deteriorati (Npl) per 1,5 miliardi di euro lordi.

PER NPL CESSIONE A PREZZI MIGLIORI – Nel corso di un incontro con gli investitori avvenuto ieri a Milano, il direttore finanziario del gruppo, Ugo Colombo, ha infatti segnalato che il progetto Elrond dovrebbe essere chiuso nei prossimi giorni a un prezzo “leggermente più favorevole” rispetto a quanto anticipato in occasione del piano industriale, quando la banca prevedeva di chiudere la transazione incassando circa il 29%-30% del valore lordo di libro. Secondo queste ultime indicazioni, invece, il prezzo definitivo dovrebbe aggirarsi sul 31%-32%, con una minusvalenza che dunque si ridurrebbe dagli inizialmente previsti 215 milioni a 190-195 milioni circa.

AUMENTO CAPITALE POTREBBE ESSERE EVITATO – Colombo si è anche detto ottimista circa una approvazione in tempi rapidi da parte di Banca d’Italia dell’utilizzo delle procedure interne di validazione del credito, ipotesi che ridurrebbe la probabilità di una richiesta di aumento di capitale per rafforzare i ratios patrimoniali. Dopo la transazione sugli 1,5 miliardi di Npl il rapporto crediti in sofferenza/impieghi (o Npe, non performing exposures), dovrebbe calare dal 28% al 21% circa, inferiore, fanno notare alcuni analisti, a quello di banche comparabili come Banco Bpm e Bper Banca. A fine marzo il Common Equity Tier 1 di Creval era pari all’11,6% a fronte di un requisito minimo fissato da Banca d’Italia al 7,75%.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: