Morgan Stanley, le dieci migliori compagnie assicurative

VERSO SOLVENCY II – In Europa c’è un’alta probabilità, secondo gli esperti di Morgan Stanley, che l’accordo su Solvency 2 sia raggiunto il 13 novembre, per entrare in vigore dal primo gennaio 2016, mentre negli Stati Uniti le compagnie hanno annunciato di recente risultati solidi e superiori alle previsioni. Date queste premesse quali spazi di rialzo hanno sui listini? Ecco target price e rating riportati dal sito Milanofinanza.it.

1) Aviva. E’ una delle compagnie preferite dagli specialisti della banca d’affari americana, dato il buon rapporto rischio/rendimento, ma il titolo ha già superato il prezzo obiettivo di 445 pence. In futuro il gruppo inglese del ramo Vita dovrà rafforzare il capitale e risolvere il problema di una leva sul capitale relativamente alta. Il titolo in un anno ha reso (total return) il 37,6%.

2) Axa. Al colosso assicurativo francese è stato assegnato un target price di 19 euro, che è di poco superiore alle quotazioni attuali (18,5 euro). I punti di forza del gruppo sono rappresentati dall’efficiente diversificazione per linee di business, dal consistente cash flow, dal fatto di essere ben capitalizzato e dalla sostenibilità del dividendo. Il ritorno totale negli ultimi 12 mesi è stato del 55,5%.

3) Generali. Il Leone di Trieste, dopo aver reso in un anno in borsa il 37,5%, è secondo gli esperti sopravvalutato. Continua a essere scambiato a premio rispetto ai concorrenti, ma il suo conto economico è troppo esposto alla volatilità dei mercati finanziari. Il fair value (valore corretto) è stato individuato a quota 13,5 euro, che è più del 20% inferiore alle quotazioni attuali. Il rating è underweight (sottopesare).

4) Standard Life. Al gruppo inglese è stato assegnato un target price di 321 pence, il 19% circa in meno delle quotazioni attuali. Sebbene sia ben posizionato nel mercato retail, i suoi livelli di valutazione sono eccessivi, tenendo conto anche della bassa redditività. Sul listino di Londra il total return del titolo negli ultimi 12 mesi è stato del 28,6%.

5) Prudential Financial. La capacità di realizzare una crescita degli utili superiore alla media e le possibilità di ulteriore espansione del roe (return on capital, cioè ritorno sul capitale) non sono adeguatamente riflesse nella quotazione della compagnia Vita, che può salire fino a 92 dollari (+13%). Il rating sul titolo, che ha reso il 48,9% in un anno, è quindi overweight (sovrappesare).

6) Principal Financial. Il gruppo Usa, specializzato nel ramo Vita, è sopravvalutato rispetto ai suoi risultati di bilancio. Il terzo trimestre è stato superiore alle attese, poiché ha risentito selle condizioni favorevoli dei mercati finanziari e delle minori tasse, ma la capacità di realizzare utile della compagnia è inferiore a quella dei competitor. Il prezzo obiettivo del titolo, che ha registrato negli ultimi 12 mesi un total return del 73%, è 44 dollari (del 7% circa inferiore alle quotazioni attuali). Il rating è underweight (sottopesare).

7) Ace. E’ la compagnia più differenziata e globale fra quelle del ramo Danni. Rispetto ai concorrenti i suoi risultati sono inoltre meno esposti all’andamento ciclico dei mercati. Ipotizzando che sia in grado di realizzare un ritorno sul capitale (roe) del 10-16% nel 2013-2015, il titolo offre un potenziale di rialzo del 20% circa (116 dollari), oltre a un rendimento del dividendo del 2%.

8) Marsh & McLennan. E’ un gruppo globale di brokeraggio assicurativo, con un tasso di crescita (cagr) stimato del 13% dell’utile per azione (eps) nel 2013-2015. Al titolo, che evidenzia un ritorno totale a un anno del 37%, è stato assegnato dagli analisti un target price di 47 dollari, che è di poco superiore alle quotazioni attuali intorno a 46 dollari.

9) Progressive. I premi del gruppo specializzato nel ramo Danni crescono troppo lentamente così come la redditività. Il management della compagnia ha espresso recentemente fiducia sulla capacità di accelerare lo sviluppo tramite un’aggressiva politica di pricing, che tuttavia difficilmente porterà i risultati auspicati. Il titolo, che negli ultimi 12 mesi ha reso a New York il 25,7%, è quindi sopravvalutato.

10) W.R. Barkley. Il rating negativo (underweight) è motivato dalla minore capitalizzazione della compagnia, che opera nei danni, rispetto ai competitor e dal suo alto indebitamento, visto che il rapporto debito totale/capitale è del 32%. In un anno il titolo, che attualmente quota intorno a 44 dollari, ha registrato un ritorno totale del 18%.

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