Giù l’utile di Ersel: colpa della Grecia

IL BILANCIO 2012  – La crisi della Grecia colpisce duramente i conti del gruppo Ersel, uno dei maggiori gestori indipendenti italiani, basato a Torino, con oltre 7,5 miliardi di asset gestiti, 545 milioni di patrimonio netto e uno staff di 200 persone. Il bilancio 2012 della holding Ersel Investimenti presieduta da Guido Giubergia, infatti, si è chiuso con un utile a 3,4 milioni di euro dai 10,5 milioni dell’anno precedente. I Giubergia (e la famiglia Argentero, anch’essa azionista del gruppo costituito nel 1936) si sono “salvati” grazie ai 16,6 milioni che hanno ricevuto come dividendi dalla Sied, di cui hanno il 25%, e dalla svizzera Cbi Holding, capogruppo attraverso cui la famiglia ebraica dei De Picciotto controlla la Union Bancaire Privée, una delle più importanti private bank ginevrine.

IL CROLLO DEI PROFITTI – Da dove viene il crollo dei profitti? La vendita di asset, tra cui la cessione di un titolo di Stato greco, ha determinato una perdita di quasi 6 milioni, mentre nel 2011 aveva generato un utile di 4 milioni, cui si sommano 3,2 milioni di svalutazioni di altre attività finanziarie. Per contro, le commissioni attive sono cresciute anno su anno da 53,7 a 60,8 milioni. C’è da dire, poi, che i Giubergia e gli Argentero sono finiti nel mirino dell’Agenzia delle Entrate: nel 2012, infatti, gli “007” del fisco hanno condotto una verifica sui bilanci dal 2006 al 2012 e la società ha transato con l’erario versando 1,5 milioni. Ersel Investimenti detiene Ersel sim che a sua volta controlla Ersel Asset Management sgr, Fidersel Fiduciaria e Online sim.

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