Wall Street cauta anche dopo i dati macro

GOLDMAN SACH CORRE, VERIZON FRENA – Wall Street cauta anche dopo che l’indice Ism manifatturiero è apparso migliore delle attese (a novembre sono stati toccati 57,11 punti, il massimo dall’aprile 2011, contro attese di consensus pari a 55,1 punti; un indice superiore a 50 punti segnala una fase di espansione del settore manifatturiero), con l’indice Dow Jones che dopo un’ora abbondante di lavoro cede lo 0,13%, l’S&P500 invariato, il Nasdaq indicato a +0,03% e le small cap del Russell 2000 in calo dello 0,42%. Tra le blue chip americane si mettono in luce Goldman Sachs e Nike, mentre perdono quota Verizon Communications e Johnson & Johnson. Dal canto loro i T-bond dopo qualche incertezza vedono il rendimento del decennale rimbalzare sul 2,79% e quello del trentennale sul 3,85%. L’oro cade a 1229,20 dollari l’oncia (21,2 dollari sotto l’ultima chiusura), l’argento torna sui 19,52 dollari (51 centesimi di perdita), mentre il petrolio risale sui 93,54 dollari al barile (0,72 dollari più del precedente fixing). (l.s.)

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