BOND E ORO NE APPROFITTANO – Dal canto loro i T-bond, su cui continua a riversarsi la liquidità in uscita dall’azionario, vedono il rendimento sul decennale arretrare sino al 2,58% e quello del trentennale sul 3,53%. L’oro approfitta a sua volta del “flight to quality” e risale sui 1.258 dollari l’oncia (13,7 dollari più di venerdì), l’argento viene fissato a 19,36 dollari (20 centesimi sopra i livelli della vigilia), mentre il petrolio cala sui 96,66 dollari al barile (78 centesimi meno del precedente fixing).
Wall Street inizia male febbraio
INVESTITORI IN USCITA DALL’AZIONARIO – Wall Street inizia febbraio in modo decisamente negativo: a fine seduta l’indice Dow Jone cede il 2,08%, l’S&P500 perde il 2,27%, il Nasdaq chiude a -2,59% e le small cap del Russell 2000 chiudono in rosso del 3,18%. Tra le blue chip si salva solo Pfizer, mentre i cali più vistosi sono accusati da At&t, Walt Disney, Microsoft, United Technologies, Verizon Communication, 3M e General Electric, tutte in calo tra i 3 e i 4 punti a testa.