Blueindex: Legg Mason sotto i riflettori

LEGG MASON TORNA IN TESTA AL BLUEINDEX – Testa a testa avvincente tra Legg Mason (+3,84%), ING Groep (+3.64%) e Azimut (+3,01%) per la vittoria di tappa, ieri, tra i componenti del Blueindex. A riaccendere i riflettori sul gestore di Baltimora, una volta tra le migliori case d’investimento americano grazie alle performance stellari del leggendario Bill Miller, capace col suo Legg Mason Value Trust di battere per 15 anni consecutivi l’indice S&P500, è stato il mensile Forbes che nel suo ultimo numero dedica un lungo articolo analizzando i punti di debolezza della società e la strategia messa in piedi dal Ceo Joseph Sullivan e dal Cfo Peter Nachtwey per risalire la china.

IL MERCATO ATTENDE QUALCHE NUOVA MOSSA – Il problema, sottolinea l’analisi di Forbes, è che la strategia di Sullivan, che punta a ridurre i costi, rischia di richiedere più tempo di quanto la pazienza di investitori come Nelson Peltz o Mario Gabelli, che pure sono stati attratti dai miliardi di perdite pregresse fiscalmente detraibili e dall’ammortamento dell’avviamento, che consentono di garantire a Legg Mason 3,6 miliardi di dollari di redditi annui per i prossimi 10 anni (di cui finora solo 90 milioni sono stati utilizzati per un buy-back). Sullivan lo sa e sa che dovrà ampliare l’offerta di Legg Mason, ma questo probabilmente vorrà dire acquisizioni, per le quali dovrà contare sugli 800 milioni di dollari di cassa e 750 milioni di linee di credito esistenti, se non vorrà far risalire nuovamente i costi.

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