Bitcoin: ecco come ho perso più di 2mila dollari su Mt.Gox

BITCOIN NEL CAOS – Sono stati giorni neri per bitcoin, la famosa moneta virtuale. Mt. Gox, una delle principali piattaforme al mondo per lo scambio di bitcoin è andata offline pochi giorni fa e solo ora ha dichiarato bancarotta, chiedendo la protezione dai creditori. Il sito CnnMoney ha raccolto alcune testimonianze di investitori che hanno perso i propri risparmi in questa controversa vicenda.

PERSI 700 DOLLARI Alex Krusz, per esempio, sentiva che avrebbe dovuto ritirare i suoi bitcoin da Mt.Gox. Il sito era pieno di problemi tecnici, lento ad elaborare prelievi e la visualizzazione delle password degli utenti non era trasparente. In più era più facile depositare fondi di quanto non lo fosse ritirarli. Lo scorso anno cercò di ritirare dallo scambio i propri bitcoin ma improvvisamente Mt.Gox ha richiesto alcune verifiche aggiuntive, tra cui documento d’identità e un breve questionario. Non li ritirò e Krusz, dopo il crollo del sito web, non ha più rivisto i suoi bitcoin del valore di 700 dollari.

I SEGNALI NEGATIVI – E in effetti le avvisaglie che qualcosa non andava sulla piattaforma Mt.Gox c’erano fin dall’inizio. Ogni volta che c’era un piccolo picco di attività di trading, il sito rallentava. Se i prezzi cambiavano troppo rapidamente, Mt.Gox andava offline. Anche peggio è andata a Mickael Saladi, 29enne francese che residente a Miami in Florida. Quando è andato offline il sito, Saladi aveva quattro bitcoin sulla piattaforma. Non sembra molto? Eppure equivalgono a circa 2.300 dollari. E pensare, inoltre, che solo qualche settimana fa valevano intorno ai 4.400 dollari.

INVESTIMENTI DIMEZZATI – Questo perché nelle ultime settimane il prezzo dei Bitcoin è diminuito in modo significativo a causa di un forte calo di fiducia da parte degli investitori. David Rabahy vive nel Michigan e ha investito a metà del 2013 circa 10mila dollari in Bitcoin, insieme ad alcuni dei suoi fondi pensione. A dicembre l’investimento era arrivato a più di 100mila dollari. Ora ne vale la metà.

CATTIVA REPUTAZIONE – C’è però chi non si è fatto “fregare”. Daniel Weyer, riporta ancora CnnMoney, ha una grande posizione nei Bitcoin (non ha dichiarato quanti). Per questioni private qualche anno fa si è trovato ad accettare pagamenti in Bitcoin. E quando ha deciso di negoziarli Weyer non ha scelto Mt.Gox a causa della sua cattiva reputazione su siti come Reddit, un social network di news molto diffuso negli Stati Uniti. Si rivolse allora a Coinbase, più credibile perché sostenuto da investitori riconosciuti. insomma, sarebbe bastato un po’ di accortezza in più.

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