Cala la tensione, Wall Street sale ancora

CALA TENSIONE DOPO PUTIN E DATI MACRO – Le dichiarazioni di Vladimir Putin secondo cui la Russia non cercherà di dividere l’Ucraina (pur appoggiando la richiesta dei separatisti della Crimea di ricongiungersi alla Russia medesima) e il dato degli “housing start” di febbraio (aperture di nuovi cantieri edilizi) poco variato (-0,2% a 907 mila unità su base annualizzata) dopo un calo inferiore alla stima iniziale in gennaio (-11,2% rispetto a -16%) sembrano rassicurare Wall Street che così prosegue il suo recupero in attesa di sapere domani che farà la Federal Reserve in materia di acquisti di bond sul mercato.

AZIONI IN CRESCITA, BOND ALLA FINESTRA – L’indice Dow Jones segna così +0,61%, mentre l’S&P500 guadagna un altro 0,68%, il Nasdaq è indicato a +0,82% e le small cap del Russell 2000 salgono dello 0,38%. Sul mercato obbligazionario i T-bond vedono il rendimento sul decennale confermarsi sul 2,69% e quello del trentennale salire sul 3,63%. L’oro cala sui 1.356,5 dollari l’oncia (10,8 dollari sotto il precedente fixing), l’argento scivola a 20,81 dollari (38 centesimi di perdita) e il petrolio oscilla attorno a 98,76 dollari al barile (0,68 dollari più dell’ultima chiusura).

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