Morgan Stanley: serviranno 10 anni per superare crisi Npl

MORGAN STANLEY: SERVIREBBE UNA BAD BANK – Le banche italiane potrebbero impiegare dieci anni per ridurre il loro livello di Npl fino alla media europea, secondo gli analisti di Morgan Stanley, che tornano a ribadire che la creazione di una “bad bank” potrebbe essere d’aiuto. Ipotesi quest’ultima più volte caldeggiata dalle banche italiane (e che però avrebbe corso il rischio di scaricare direttamente tutti gli oneri dell’operazione sulle spalle dei contribuenti italiani, anche più di quanto già non rischia di accadere nell’attuale situazione, secondo alcuni operatori).

AI RITMI ATTUALI SERVIRANNO 10 ANNI PER RIDURRE NPL – Morgan Stanley conferma comunque la propria cautela sul comparto bancario italiano, dopo che le quotazioni sono salite di circa l’80% nel corso degli ultimi 12 mesi. “Crediamo che siano stati compiuti dei progressi, ma rimangono delle vulnerabilità, con 60-70 miliardi di euro di non perfoming loan (Npl) da dismettere ancora in fase di realizzazione e quasi dieci anni necessari per raggiungere i livelli di Npl europei con l’attuale tasso di smaltimento”.

INTESA SANPAOLO E MEDIOBANCA “TOP PICK” – La lunga fase recessiva terminata nel 2014 ha creato a carico delle banche italiane un fardello di 349 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi, pari ad un terzo del totale di tutta Europa, con un sistema giudiziario ingessato e una crescite economica lenta che rendono difficile il loro recupero. Alcuni interventi dello stato e il varo del piano di salvataggio di Mps sembrano tuttavia aver fornito qualche sollievo al settore. Tuttavia secondo gli esperti “il percorso verso la normalizzazione delle perdite su crediti sarà “irregolare” con solo una graduale riduzione del costo del rischio”. A fronte di tale scenario Intesa Sanpaolo e Mediobanca vengono indicati come titoli “top pick” del settore.

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