Morgan Stanley batte le attese, le mosse di Gorman iniziano a ripagare

BUONA TRIMESTRALE PER MORGAN STANLEY – Morgan Stanley, ieri in calo dello 0,4%, sale dell’1,2% nelle contrattazioni di pre-apertura a Wall Street, dopo una trimestrale che ha superato le attese degli analisti. Il secondo trimestre si è infatti chiuso con ricavi pari a 9,5 miliardi di dollari, contro attese di mercato pari a circa 9,1 miliardi, mentre gli utili sono saliti a 1,76 miliardi di dollari, dagli 1,6 miliardi dello scorso anno, pari ad un utile per azione a 87 centesimi di dollari (contro attese di consenso pari a 77 centesimi per azione).

DIVIDENDO DA 25 CENTESIMI, ESTESO IL BUY-BACK – Il Cda ha proposto un dividendo trimestrale di 25 centesimi per azione, estendendo inoltre il piano di buy-back fino a 5 miliardi di dollari e fino al secondo trimestre 2018. Secondo gli analisti il riposizionamento strategico deciso dal Ceo James Gorman per ridurre la dipendenza dei risultati di Morgan Stanley dal volatile business dell’intermediazione sta iniziando ad are frutti apprezzabili.

LE MOSSE DI GORMAN INIZIANO A RIPAGARE – Di fatto Morgan Stanley dopo aver rafforzato le proprie attività di Wealth Management con l’acquisizione delle attività di brokeraggio di Citigroup e aver ridotto del 25% gli staff della divisione trading a reddito fisso nel 2015, ha visto l’utile netto salire dell’11% annuo nel trimestre, meno del +13% segnato da Jp Morgan Chase ma più del +10% di Bank of America, del +4,5% di Wells Fargo e del -3,2% accusato da Citigroup.

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