Société Générale: Draghi non userà subito il qe

SOCGEN: QE, MA NON SUBITO – Il “quantitative easing” (allentamento quantitativo ottenibile con acquisti di bond sul mercato), per quanto ufficialmente da annoverare tra le “misure non convenzionali” che la Bce ha a disposizione per indebolire l’euro e rispettare il suo mandato di guardiano della stabilità dei prezzi messa sempre più a rischio dal crollo dell’inflazione (che in Spagna è ormai deflazione vera e propria con una variazione dei prezzi al consumo su base annua pari a -0,2% in febbraio), non sarà la prima opzione per Mario Draghi.

BANCHE DA COMPRARE
– Ne sono convinti gli analisti di Société Générale per i quali a tale misura la Bce farà ricorso solo dopo aver utilizzato tutte le altre disponibili, tra cui un taglio dei tassi ufficiali dello 0,15%, l’applicazione di tassi negativi sui depositi e il lancio di una nuova Ltro nel corso del secondo semestre (ipotesi giudicata la più probabile visto che la liquidità in eccesso sul mercato è ormai scivolata sotto i 100 miliardi di euro). Secondo gli analisti considerando anche il rallentamento degli acquisti di bond da parte della Federal Reserve e l’approssimarsi degli esiti dell’Asset quality review, gli investitori dovrebbero concentrarsi sul settore bancario europeo che potrebbe vedere le valutazioni riallinearsi a quelle delle banche inglesi e americane, rispetto alle quali avevano accumulato una significativa sottoperformance.

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