Gruppo di pensionandi valuta un maxi-versamento al Fondenergia

LA LETTERA – Scrivo, per richiedere un vostro autorevole parere anche a nome di altri colleghi nelle stesse mie condizioni.
Siamo tuttora quadri in servizio presso un primario gruppo energetico nazionale, ma ormai in prossimità del pensionamento di vecchiaia, proprietari di prima casa con figli già sistemati.
Stante la costanza della contribuzione all’INPS ed al fondo integrativo di categoria le proiezioni attuali danno un trattamento pensionistico netto complessivo dell’85% dell’attuale reddito netto.
Ai fini di continuare nel tenore di vita attuale, sono fonte di grave preoccupazione per tutti noi i possibili interventi sull’indicizzazione delle pensioni uniti ad una ripresa dell’inflazione; a tal senso pensiamo di integrare i proventi delle pensioni già maturate con versamenti extra al fondo di categoria, attingendo sia al TFR ancora in azienda sia a risparmi accumulati e investiti in titoli obbligazionari, il cui rendimento stante il carico fiscale e l’andamento dei tassi, è molto diminuito. Questi versamenti volontari extra una tantum al fondo di categoria , se superano la quota di 5.100 € circa nell’anno, non danno luogo a detrazione IRPEF e di conseguenza la relativa rendita pensionistica non sconta (al momento) alcun tipo di tassazione. Un versamento extra di 100.000€, con 67 anni compiuti e tasso tecnico dell’1% (che permette una migliore rivalutazione della rendita nel tempo), dà una rendita annua netta di 4.900 € , con restituzione agli eredi di circa 60.000€, ad esempio dopo 15 anni dal pensionamento.
Alternativa potrebbe essere un BTPei, con scadenza al 2041, ma in questo caso al momento il rendimento è piuttosto deludente: 100.000€ investiti danno un rendimento annuo netto di 2.600 € rivalutabili, con disponibilità integrale del capitale in caso di premorienza.
Ultima alternativa potrebbe essere una vigile attesa di un (forse improbabile ) rialzo dei tassi nel giro di alcuni anni per posizionarsi su un BTPei o su una rischiosa obbligazione perpetual.
(Lettera firmata)

LA RISPOSTA – Anche questa volta mi fa piacere constatare che ci siano persone che si fanno delle legittime domande sulla loro pensione. Lei e i suoi colleghi mostrate la dovuta sensibilità nei confronti del longevity risk, il bellissimo rischio di vivere molto a lungo. Certamente un versamento aggiuntivo al vostro fondo pensione, che suppongo sia Fondenergia, è una delle soluzioni possibili per fronteggiare il longevity risk. E’ vero che per la quota eccedente i 5.146 euro l’anno (al lordo del contributo del datore di lavoro) i contributi non godono di alcuna deducibilità ai fini Irpef, ma è altresì vero che la quota di prestazione (capitale e/o rendita) relativa ai contributi non dedotti non sarà tassata post-pensionamento.

Per leggere l’articolo completo di Marco Liera, cliccare qui

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