Essere positivi non guasta

L’immediato futuro va letto in chiave geopolitica. È ciò che accadrà in Ucraina, quello che accadrà in Palestina, quello che accadrà in Israele, e in più Iraq e Iran, che ci daranno la chiave di lettura sull’andamento futuro dei mercati. Riuscirà l’Europa a tener testa alla Russia con sanzioni efficienti? E quale sarà l’impatto sulle economie europee se sono bastate sanzioni molto limitate a far subire comunque una flessione nella produzione industriale tedesca negli ultimi due mesi? Gli Stati Uniti stanno privilegiando la strada del boicottaggio dell’accesso al mercato dei capitali di società russe, e ciò è indubbiamente più efficace delle sanzioni commerciali. L’Europa cosa sceglierà? E in che misura? Continueranno i problemi in Iraq a non avere impatto sul prezzo del petrolio, come è stato finora? È l’incertezza e la mancanza di risposte a questi quesiti che frena le Borse nonostante i dati economici negli Stati Uniti siano buoni, nonostante la liquidità persista perché le banche centrali, inclusa le Federal Reserve, continuano a iniettare liquidità, tenendo la curva dei tassi sempre sotto controllo. Anche i dati trimestrali delle aziende Usa sono confortanti. Tutt’altra musica in Europa, dove i risultati delle aziende sono nettamente meno positivi e dove l’economia continua a fare fatica. Questo segna un divario fra l’andamento della Borsa statunitense e quelle europee, verso le quali occorre maggiore cautela. Altra musica per i mercati emergenti, dove la pulizia delle posizioni è stata già fatta, e quindi c’è minore tensione. Adesso attenzione al rapporto sull’occupazione statunitense e all’indice manifatturiero, nonché alla fiducia dei consumatori e ai dati trimestrali delle aziende statutinensi ancora mancanti, ma occorre già dire che finora i risultati annunciati sono per ricavi sopra le attese per più della metà delle aziende. Altra musica in Europa, dove i risultati, per quanto buoni, mostrano percentuali di crescita più contenuti. Essere positivi, più che ottimisti, non guasta. Ma tenendo sempre un orecchio ben aperto sulla geopolitica.

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