Ubs, rischio “bolla” elevato anche per il mattone svizzero

SVIZZERA A RISCHIO BOLLA IMMOBILIARE – La Svizzera resta a rischio “bolla immobiliare”, anzi ci si avvicina leggermente secondo quanto segnala Ubs annunciando che l’Ubs Swiss Real Estate Bubble Index è salito a 1,24 punti al termine del secondo trimestre dell’anno, dagli 1,22 punti del trimestre precedente. Un indice pari a 2 indica la presenza di una bolla immobiliare conclamata. Con questo sono quattro trimestri di fila che l’indice resta sopra quota 1, segnalando il surriscaldamento del mercato immobiliare elvetico, spinto dalla politica espansiva della Banca Nazionale Svizzera. Una politica monetaria “rilassata” varata per indebolire il franco svizzero ma che lo scorso anno ha portato il mercato dei mutui immobiliari a crescere più del resto dell’economia rossocrociata. Per questo già a giugno la Bns ha chiesto alle banche di aumentare gli accantonamenti ai fondi rischio.

TENSIONI ANCHE IN GERMANIA, REGNO UNITO E ASIA – Non è del resto solo la Svizzera a correre il rischio di una nuova bolla del mattone: in Germania da tempo i prezzi degli immobili sono in crescita, mentre i volumi dei mutui erogati sono ormai sui massimi degli ultimi 16 anni, in Inghilterra la Bank of England ha dovuto già alzare un limite ai mutui stessi parametrato al reddito dei richiedenti, mentre in Asia le autorià di Singapore e Hong Kong hanno già preso misure per cercare di raffreddare gli altrettanto surriscaldati mercati immobiliari. L’era del denaro a bassissimo costo (varata per superare le crisi succedutesi tra il 2009 e il 2011) terminerà con l’esplosione di nuove bolle che essa stessa ha contribuito a gonfiare o le banche centrali riusciranno a evitare il peggio? Il mercato al riguardo resta diviso.

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