I 3 TREND – Le parole più adatte per descrivere l’economia russa in questo momento sono incertezza e rallentamento. Ci sono 3 trend attualmente in atto – problemi strutturali, fattori ciclici e implicazioni geopolitiche – ed è difficile stimare la portata di ognuno di questi in quanto tendono ad alimentarsi l’uno con l’altro, ha spiegato Marcus Svedberg, Chief Economist, East Capital.”Vi è incertezza nel senso che il rallentamento strutturale sottostante esistente è stato messo in ombra dal quello ciclico iniziato nel 2011. Il FMI e la maggior parte degli analisti hanno sostenuto che il rallentamento degli ultimi anni sia stato ‘principalmente strutturale’ dato che il divario produttivo (la differenza tra la crescita reale e quella potenziale) è stato quasi colmato. Il rallentamento della crescita dal 4,3% nel 2011 all’1,3% nel 2013 ha avuto quindi fondamentalmente natura strutturale”.
PROBLEMI STRUTTURALI - “Ci aspettiamo che l’economia russa cresca dello 0% nel 2014 e del 2% nel 2015 con una continuazione del rallentamento e che le economie globali ed emergenti accelerino. Si prevede che l’economia russa rallenterà ulteriormente anche se il trend globale è positivo. È difficile constatare con precisione quanta della debolezza russa sia dovuta a problematiche strutturali e quanta alle incertezze geopolitiche e alle sanzioni ma il FMI sostiene che al momento la crescita potenziale della Russia si attesti al 2% (al 3,5% nel medio termine), da cui si può dedurre che la situazione geopolitica tagli la crescita di quest’anno di quasi 2 punti percentuali. Esiste ovviamente un grande grado d’incertezza sia nelle previsioni che nelle analisi ed è forse più indicativo guardare ai canali di trasmissione.
EFFETTI GEOPOLITICI – I principali canali di trasmissione sono una valuta più debole, inflazione e tassi d’interesse più alti e deflussi di capitale. Il RUB al momento è scambiato a 36,1 rispetto al Dollaro US, circa 3 RUB in più rispetto a un anno fa; anche il consensus ha modificato le sue previsioni per la fine dell’anno da circa 33 a novembre a 36 a luglio. Il RUB ha scambiato sugli sviluppi geopolitici ma la banca centrale, che ha riserve in abbondanza, lo ha anche sostenuto quando ha iniziato ad arrivare a quota 36, non crediamo quindi che si indebolirà molto nel prossimo futuro anche se la BCR ha recentemente annunciato un corridoio ampliato e minori interventi da qui in avanti.
ASPETTI POSITIVI – Anche se diversi fattori stanno mettendo pressione sull’economia russa questa non è necessariamente debole. Il basso livello di debito sovrano e le vaste riserve di valuta proteggono in una certa misura la Russia da venti contrari mentre gli alti livelli dei prezzi del petrolio danno sostegno al bilancio e alle partite correnti. Inoltre la disoccupazione è a livelli minimi record, il debito contratto per gli immobili è ancora basso (con alcune eccezioni) e le retribuzioni reali stanno ancora aumentando, anche se a un ritmo ridotto rispetto al passato, questo suggerisce che le persone non sono tartassate. Inoltre molte società stanno facendo ancora bene anche se non stanno investendo abbastanza.